È finito in arresto il presunto complice dell'autore dell'attacco terroristico dello scorso 16 ottobre a Bruxelles. L'uomo, fermato ieri dagli inquirenti, è un 44enne di origini tunisine.
La polizia ha convalidato la misura cautelare nei suoi confronti: è accusato di essere "collegato all'arma utilizzata" dal killer Abesalem Lassoued, che ha ucciso due tifosi di calcio svedesi e ne ha ferito un terzo. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di omicidio e tentato omicidio in contesto terroristico e di partecipazione alle attività di un'organizzazione terroristica.
Il 44enne era stato fermato ieri, mercoledì 25 ottobre, in occasione delle perquisizioni effettuate dalla polizia belga a Tongeren e a Tervuren. Stando al rapporto della procura federale del Belgio l'uomo sarebbe stato ascoltato dagli investigatori, che lo hanno evidentemente ritenuto colpevole.
Avrebbe dunque fornito l'arma all'attentatore, che aveva esploso alcuni colpi all'indirizzo dei tre tifosi all'urlo di "Allah Akbar". In seguito è venuto a galla il passato di Lassoued: evaso da una prigione tunisina, sul suo conto le autorità belghe avevano ricevuto una richiesta di estradizione nell'agosto 2022. Una vicenda costata le dimissioni al ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne.
Negli ultimi giorni, altri due uomini sono finiti in carcere a seguito della decisione di un giudice di Parigi. Sono accusati di associazione terroristica e complicità nell'omicidio dei due svedesi.
Residenti nella regione di Parigi, i due sono considerati "probabilmente legati all'autore dell'attentato" del 16 ottobre scorso. Lo ha riferito la Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) all'agenzia di stampa Afp. Si trovano ora in custodia cautelare, come fa sapere il Pnat.
Gli inquirenti continuano il loro lavoro "per chiarire i legami" di tutti questi imputati con il responsabile dell'attacco, il 45enne tunisino radicalizzato Abdesalem Lassoued.