Telegram ha iniziato a limitare l'accesso ai canali collegati ad Hamas, gestiti direttamente dall'organizzazione o affiliati ad essa. A riportare la notizia è la Cnn.
Oscurato in particolare uno dei canali principali, che contava oltre 700.000 follower ed era gestito dalle brigate al-Qassam. Oggi il canale non è più accessibile agli utenti. Tuttavia, secondo l'analisi dell'emittente statunitense, ce ne sono altri che restano ancora attivi e che dovrebbero essere limitati al più presto.
Proprio la diffusione di propaganda attraverso le app di messaggistica istantanea era diventata una delle principali strategie di Hamas dall'inizio della guerra. Anche l'Unione Europea aveva espresso preoccupazione per i contenuti che circolano sulla piattaforma.
La Cnn rende noto l'avviso che gli utenti ricevono su Android nel momento in cui provano a cercare i gruppi ora bloccati.
Discorso analogo per chi usa l'app su smartphone con sistema operativo iOS.
Che siano state proprio Google e Apple a fare pressione a Telegram per prendere provvedimenti? Alla richiesta della Cnn, un portavoce del primo colosso tecnologico ha risposto che "le politiche del loro store richiedono agli sviluppatori di moderare i contenuti, inclusi discorsi sul terrorismo".
Google "intraprende azioni appropriate quando rileva violazioni delle sue politiche".
Il portavoce di Apple, invece, non ha al momento risposto agli interrogativi dell'emittente.
Telegram, spesso impiegata anche per fornire aggiornamenti sulla guerra in Ucraina, era finita sotto i riflettori per aver consentito ad Hamas di continuare ad operare sull'app. Il gruppo era stato bandito sulle piattaforme di Meta e Google, ma anche su X.
Fondata da Pavel Durov, imprenditore di origine russa, Telegram è usata da circa 800 milioni di persone nel mondo. Secondo Brian Fishman, co-fondatore della società di sicurezza Cinder, la chat è diventata "popolare" tra i gruppi estremisti "a causa delle sue regole molto flessibili" in merito alla moderazione dei contenuti.