La manovra del governo Meloni riceve la secca bocciatura da parte del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che la considera "sbagliata" annuncia nuove manifestazioni di piazza per esporre le proposte alternative del sindacato.
Nonostante partecipi alla manifestazione per la pace organizzata a Roma contro la guerra in Medio Oriente, è un Maurizio Landini pronto a dar battaglia quello che viene raggiunto dai cronisti. Il motivo della risolutezza del segretario generale della Cgil è la legge di bilancio del governo guidato da Giorgia Meloni.
Non che ci sia bisogno di precisarlo, in questi tempi in cui la manovra è motivo di divisione e scontro anche tra le file della stessa maggioranza, con l'insofferenza della Lega per gli interventi sulle pensioni.
Il giudizio del leader sindacalista è senza alcun appello e a 360 gradi, dai tagli alla sanità pubblica alla precarietà, dalle pensioni (anche lui) al lassismo sull'evasione fiscale. Insomma, della manovra a Landini non piace davvero nulla.
La #Cgil, con #MaurizioLandini, in piazza dell’Esquilino a Roma per chiedere che siano difesi i diritti umani e la dignità di tutte le persone coinvolte nel conflitto in corso in #Israele e in #Palestina#Pace pic.twitter.com/OjxlvetHqs
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) October 27, 2023
A infastidire il leader Cgil è il disegno complessivo del testo, che presuppone un'idea di paese nel quale a pagare, dice, sono sempre gli stessi, senza dare una svolta in nessun senso in favore del lavoro dipendente o delle classi sociali più disagiate.
Una visione del futuro dell'Italia contro la quale Landini annuncia di voler contrapporre idee alternative, attraverso una nuova stagione di mobilitazione.
L'inizio di queste nuove proteste è già stato sancito da Cgil e Uil, con scioperi di 8 ore già annunciati e nuove manifestazioni, sia territoriali che nazionali, che prenderanno il via a partire dal 17 novembre.
Il tempo della pace, almeno sul piano della politica nazionale, sembra essere davvero finito.