Continuano i rapimenti di sacerdoti in Nigeria. Questa volta i criminali hanno portato via con la forza Padre Thaddeus Tarhembe, rapito nella parrocchia di Sant'Anna nel consiglio locale di Ibi. La vicenda si è verificata nello Stato di Taraba, a nord-est del Paese africano, nelle prime ore di ieri, domenica 29 ottobre. Lo rende noto l'organo di informazione Fides.
A riportare l'accaduto alcuni parrocchiani, che hanno raccontato la loro testimonianza agli inquirenti. Ad agire una banda di malviventi, composta da numerosi individui armati. I malintenzionati hanno fatto irruzione nella parrocchia di mattina presto e hanno preso in custodia il parroco.
A confermare l'accaduto Monsignor Mark Nzukwein, vescovo di Wukari, capoluogo di una delle sedici aree a governo locale che compongono lo Stato di Taraba. Attraverso una dichiarazione rilasciata tramite il Direttore della Comunicazione della diocesi, il vescovo ha rivelato che il parroco è stato rapito nella canonica della parrocchia.
Ma non si tratta certo di un caso isolato in Nigeria: l'agenzia Fides ha più volte cercato di fare luce sui ripetuti rapimenti a scopo di estorsione, ormai una vera e propria consuetudine nel Paese. Per i malintenzionati si tratterebbe di una vera e propria "industria", mentre a farne le spese sono spesso e volentieri cittadini comuni, oltre al personale ecclesiastico.
I rapimenti, spiega l'agenzia, avvengono spesso in strada oppure, attraverso una presa d'assalto, di solito nelle ore notturne, a conventi e case parrocchiali.
Nei giorni scorsi, una banda di pastori Fulani si era introdotta nel monastero benedettino di Eruku, nello Stato di Kwara, ubicato nella Nigeria centro settentrionale. I rapitori avevano catturato un novizio e due postulanti: il primo è stato ucciso, mentre gli altri due sono tornati a casa vivi.
Va detto che i rapimenti non riguardano soltanto i preti: nelle scorse settimane cinque studentesse sono scomparse nel nulla da un ostello universitario.
Proprio nello Stato di Taraba, circa un mese fa, la polizia ha annunciato l'arresto di venti persone, considerate appartenenti a una banda dedita ai sequestri di persona. In quell'occasione, le forze dell'ordine hanno anche recuperato una somma di denaro, frutto dei riscatti pagati dalle famiglie, e di alcune armi.