La prigionia di Thaddeus Tarhembe, sacerdote della parrocchia di Sant’Anna, a Taraba, in Nigeria nord orientale. Il rapimento era avvenuto domenica 29 ottobre e l’annuncio della liberazione è arrivato tramite le parole di padre John Laike, direttore delle comunicazioni all’interno della diocesi di Wukari.
La nota di Laike dichiara grande apprezzamento nei confronti di tutti coloro che si sono espressi riguardo il rapimento con gesti di solidarietà e preghiera.
Padre Tarhembe non è il primo ad essere rapito e poi liberato nel giro di pochi giorni. Questo almeno è quanto accade nella maggior parte dei casi. Sono numerosi, infatti, i sequestri che riguardano sacerdoti ma più in generale personalità religiose che operano nel paese.
Sono vere e proprie bande armate che sopravvivono grazie ai sequestri di persona. Il fine non è quello di commettere violenza contro esponenti religiosi in senso lato ma restano un target preferenziale perché considerati bersagli facili. Lo stesso discorso può essere ripetuto per il caso delle cinque studentesse rapite all’interno di un ostello universitario. Vengono spesso utilizzati a scopo di estorsione. È notizia di una manciata di giorni fa l’arresto di 4 persone ritenute membri di queste bande, il fermo è stato portato avanti dal Vigilante Group of Nigeria, che assiste la polizia locale.