Dall'inizio del conflitto tra Israele e Gaza lo scorso 7 ottobre 2023, in divere occasioni gli USA hanno insinuato che dietro gli attacchi di Hamas si nascondesse il coinvolgimento dell'Iran, soprattutto nelle azioni rivolte contro le basi americane. Da Teheran arriva la smentita.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden di recente, in seguito allo scoppio del conflitto tra Israele e Gaza, ha più volte puntato il dito contro l'Iran, sospettando un legame con il gruppo di Hamas. Gli USA sembrano convinti che dietro gli attacchi anti-americani ci sia la mano di Teheran, riferendosi in particolare alle azioni poste in essere contro le basi americane nell'Asia occidentale.
Dalla capitale iraniana arriva la smentita, grazie alle parole del ministro degli Esteri Amirabdollahian, in un'intervista al programma Gps dell'emittente statunitense Cnn durante il suo viaggio negli Usa, ha dichiarato:
Il ministro degli Esteri ha ribadito l'estraneità dell'Iran nella guerra tra Israele e Gaza, alludendo all'ingerenza onnipresente invece degli Stati Uniti, aggiungendo che:
Dagli USA si sente la forte preoccupazione - come in tutto il resto del mondo - sulle sorti della guerra tra Israele e Gaza: gli attacchi sono iniziati lo scorso 7 ottobre e non si vede ancora una via d'uscita. Il Presidente degli Stati Uniti a proposito del conflitto ha espresso la necessità di mettere a punto un piano che rispetti tre obiettivi fondamentali: secondo Biden bisogna principalmente provvedere all'eliminazione di Hamas e a intensificare la protezione della popolazione civile a Gaza perché secondo il Presidente:
Queste sono le parole che Biden ha pronunciato nel corso di una conversazione telefonica con il Primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu avvenuta lo scorso 29 ottobre 2023.
L'ultimo punto di Biden per porre fine alla crisi in Medio Oriente si basa essenzialmente sul fatto che il conflitto non si allarghi ad altri Paesi: Biden ha più volte espresso la sua preoccupazione in merito ad un eventuale ingresso dell'Iran in guerra. Ciò comporterebbe un rafforzamento dell'esercito di Hamas, che già conta sull'appoggio dei gruppi di Hezbollah in Libano, specialmente nelle zone al confine con Israele che godono di un'importanza strategica peculiare.