Nelle ultime 3 settimane, 3.195 bambini sono stati uccisi durante i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Secondo i dati dei Ministeri della Sanità di Gaza ed Israele del 7 ottobre, le vittime infantili sono aumentate a 3.257, di cui 3.195 solo a Gaza, 33 nella Cisgiordania e 29 in Israele e superando il numero globale di bambini deceduti in conflitti armati.
Secondo quanto riportato da UNICEF, la crisi idrica potrebbe eclissare il numero di vittime attuali e il rischio di morte per disidratazione potrebbe diventare una minaccia sempre più crescente.
James Elder, portavoce dell'UNICEF ha rilasciato un comunicato stampa in merito alla situazione:
La capacità idrica al momento è del 5% della sua produzione giornaliera, i bambini sono costretti ad idratarsi bevendo acqua sporca o salata da pozzi abbandonati, al momento il loro l'unico modo per sopravvivere.
L'acqua pulita è quasi finita a Gaza, da quando gli impianti idrici e le reti idriche pubbliche hanno smesso di funzionare e il blackout dell'11 ottobre ha avuto ripercussioni sugli attuali rifornimenti.
Secondo le Nazioni Unite è prioritario garantire scorte di cibo e acqua pulita, per evitare la diffusione di malattie.
Philippe Lazzarini, il commissario generale dell'UNRWA ha affermato che è necessario trasportare carburante affinché la popolazione possa nuovamente bere acqua potabile.