Dopo un periodo di silenzio, Marta Fascina prepara il rientro in Parlamento: l'ultima compagna di Silvio Berlusconi torna alla carica con la proposta di intitolare il Ponte sullo Stretto all'ex Cavaliere.
Pur non avendo "superato il lutto", la deputata forzista ha annunciato il suo ritorno "per la legge di Bilancio". Lo ha fatto in un'intervista al Corriere della Sera, dando seguito alle richieste di Paolo Berlusconi e altri parlamentari di tornare al suo posto.
Fascina annuncia la sua intenzione di continuare a lavorare, come deputato, "nel solco degli insegnamenti e delle volontà" che Berlusconi "ci ha lasciato". Proprio "l'amore" per l'ex leader di Forza Italia è il motivo per cui la deputata spiega di essere entrata in politica, "naturalmente condividendo appieno la sua visione della società e del mondo".
Una missione, quella di raccogliere l'eredità di Berlusconi, che il partito azzurro "non appalterà ad altri soggetti politici".
Ma l'apporto dell'ex presidente del Consiglio, scomparso lo scorso 12 giugno, non si esaurisce al movimento politico da lui fondato nel 2013. Secondo Fascina "è il mondo intero ad aver perso un uomo straordinario, un grande statista, il capo di governo italiano più longevo nonché leader di G7 e G8, il fondatore del centrodestra, colui che ha impedito nel 1994 ai comunisti di arrivare al potere".
Ma per lei, più semplicemente, "l'uomo della mia vita, colui che mi ha regalato incondizionatamente e quotidianamente gioia e amore". Per questo, dopo un periodo di "sofferenza indescrivibile", come raccontato da lei stessa a Bruno Vespa, Marta Fascina è pronta a tornare sui banchi della Camera.
Una chiosa sulla querelle messa in piedi da alcuni esponenti di Forza Italia, che l'hanno accusata di aver esercitato "troppa influenza" su Berlusconi.
Guardando al presente, oggi al governo c'è la prima presidente donna, Giorgia Meloni, per la quale Fascina nutre "sincera stima", "come donna, come politico, come premier".
Quale futuro per Forza Italia? Il partito azzurro, spiega l'ex compagna di Berlusconi, "continuerà a rilanciare la sua identità e a battersi per rendere realtà le questioni più care" al Cavaliere. Tra queste, le "pensioni minime a 1.000 euro", ma anche "flat tax, separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati, tutela del bene 'casa'".
E, per finire, il Ponte sullo Stretto, che rientra nell'ottica della realizzazione delle grandi opere e che "sarebbe giusto intitolare 'ponte Silvio Berlusconi', come ha proposto il sottosegretario Tullio Ferrante".