Nella provincia di Caserta, un enigmatico caso ha scosso la comunità locale, portando all'arresto di un anziano di 82 anni in relazione alla misteriosa morte dell'insegnante di educazione fisica Pietro Caprio, scomparso da due giorni e ritrovato carbonizzato. La tragedia ha avuto luogo a Baia Domizia, e la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un'indagine sull'accaduto.
Gli inquirenti ritengono che i resti carbonizzati ritrovati in un'auto incendiata potrebbero appartenere a Pietro Caprio. Il principale sospettato, un ex operaio di Carano di Sessa Aurunca in pensione, è stato fermato e arrestato in relazione a questo orribile crimine. La motivazione alla base di questa tragica vicenda sembra essere legata a un debito non pagato tra i due uomini, che avevano vecchi rancori in sospeso.
Secondo quanto riportato da il Mattino, le telecamere pubbliche del Comune di Cellole hanno catturato immagini delle due auto, quella di Caprio e quella dell'anziano, entrando in una radura. Tuttavia, solo l'auto grigia dell'anziano è emersa dalla scena. In risposta alle accuse, l'anziano ha costantemente negato qualsiasi coinvolgimento, affermando di essere stato a casa durante l'accaduto. Nonostante le sue affermazioni, le indagini delle forze dell'ordine proseguono per cercare possibili complici del delitto, mantenendo l'ipotesi di omicidio e distruzione del cadavere.
La tragica vicenda sembra aver avuto luogo in via Pietre Bianche, dove l'auto incendiata con i resti di Caprio è stata scoperta. Pietro Caprio, un insegnante di educazione fisica presso un istituto scolastico a Minturno, provincia di Latina, era scomparso da due giorni. Tuttavia, non era stata fatta alcuna denuncia alle forze dell'ordine in merito alla sua sparizione, ma i suoi familiari avevano perso ogni contatto con lui il venerdì precedente.
Gli inquirenti stanno attualmente cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato a questa tragica fine e stanno esaminando attentamente la vita della vittima. Le prime informazioni suggeriscono che Caprio viveva a Cellole, Caserta, in un appartamento di una palazzina di tre piani. La sua auto carbonizzata, intestata a sua madre, è stata scoperta in una località balneare di Baia Domizia. Il cadavere carbonizzato rende difficile l'identificazione, ma sarà l'esame del DNA a fornire una conferma definitiva.
L'ipotesi iniziale suggerisce che Caprio potrebbe essere stato ucciso prima che l'auto venisse incendiata, ma non è possibile escludere che il fuoco sia stato appiccato mentre la vittima era ancora viva. La scoperta di Caprio è stata fatta da un pescatore che ha prontamente allertato le autorità. Le forti piogge degli ultimi giorni sembrano aver impedito che l'incendio si propagasse anche al canneto circostante.
L'82enne sospettato di essere coinvolto in questo omicidio dovrà affrontare un'udienza di convalida del fermo nei prossimi giorni, disposta dal pm Chiara Esposito.