06 Nov, 2023 - 14:03

Istituto Medicina e Scienza dello Sport: intitolata biblioteca a Barbara Di Giacinto

Istituto Medicina e Scienza dello Sport: intitolata biblioteca a Barbara Di Giacinto

"Il suo lavoro era la sua grande passione, ci commuove che abbia lasciato un segno così grande" ha commentato Vittorio, suo marito

60 anni dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport: biblioteca intitolata a Barbara Di Giacinto

E'un compleanno importante quello dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, imepgnato a festeggiare i 60 anni. una festa, un evento, che si è svolto presso il Centro di Preparazione Olimpica dell'Acqua Acetosa. A fare gli onori di casa, non poteva non esserci il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò. Nato il 6 novembre del 1963 e intitolato al Professor Antonio Venerando, l'Istituto Medicina e Scienza dello Sport è diretto da Giampiero Pastore. Tra i suoi compiti principali, assicurarsi la salute degli sportivi e dare dati scientifici alle Federazioni Sportive Nazionali. E per il suo 60° compleanno, la Biblioteca dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport è stata dedicata alla dottoressa Barbara Di Giacinto, direttrice dell’Istituto di Medicina dello Sport, recentemente scomparsa a marzo, all’età di 46 anni.

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Sono davvero onorato di dedicare questa sala, cuore dell’Istituto, a Barbara Di Giacinto. Sono felice di avere qui con noi i genitori, il marito e i figli. Barbara ci guarda dall’alto e oggi sarà felice, questo resterà per l’eternità il suo luogo

Ha dichiaratao, stando a quanto riportato dal sito ufficiale del CONI, a riguardo da Giovanni Malagò. Franco Carraro invece, ex presidente del CONI e membro onorario del CIO, si è espresso così riguardo la decisione di intitolare la biblioteca alla memoria della dottoressa Barbara Di Giacinto:

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Se i nostri atleti hanno sempre ottenuto grandi risultati molto è dovuto anche alla preparazione fisica di cui l’Istituto è stato parte importante. Il ricordo di Barbara sarà sempre nella memoria di tutti.

Istituto Medicina e Scienza dello Sport, biblioteca intitolata a Barbara Di Giacinto, le dichiarazioni dei presenti

Tra le tante dichiarazioni rilasciate durante l'evento, c'è anche quella del marito della dottoressa Barbara Di Giacinto, Vittorio:

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Lei qui si sentiva a casa, una delle sue famiglie era questa. Lei era orgogliosa e fiera di far parte della famiglia dello sport, raccontava a casa eventi belli e brutti. Il suo lavoro era la sua grande passione, ci commuove che abbia lasciato un segno così grande.

Giorgio Santilli, direttore dell’Istituto dal 1984 al 1996, ha invece dichiarato che: La mia vita è legata al CONI, sono arrivato nel 1965 e ci sono stato fino al 1996. Sono diventato presidente della federazione e ora ne sono presidente onorario. In tutto questo ho vissuto 12 Olimpiadi, di cui ci sono più gioie e ringrazio davvero questa struttura di cui mi sento ancora di fare parte.

Milano – Cortina, pista da bob: Malagò ribadisce: Lo sport è vittima di quello che è successo

A ridosso dell’intitolazione della biblioteca dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport a Barbara Di Giacinto, ai microfoni di Tag24, il presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato sulla tanto dibattuta – nonchè ricca di aggiornamenti – questione riguardante la pista da bob prevista per i giochi di Milano-Cortina 2026. Inizialmente Malagò ha constatato che il mondo dello sport è rimasto fermo all’unica certezza ufficiale, che è quella di non poter realizzare l’impianto a Cortina per noti motivi. Malagò ha poi aggiunto:

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Sono il primo, ovviamente, a sostenere questa candidatura Italia. Ma per fare questo, serve un pezzo di carta firmato dal governo italiano, che si impegna sotto ogni punto di vista a rispettare date, fattibilità e a garantire quindi la realizzabilità anche sotto il profilo dei costi dell’impianto.

Poi, riguardo invece di location oltre i confini nazionali, Malagò ha dichiarato:

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Si va verso un’epoca dove le nuove candidature, anche su altre discipline sportive, dovranno tener conto delle possibilità di non stare nel proprio paese, per cui in quel senso non è uno scandalo. È evidente.
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Alessio Belli
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