"Non voglio vergognarmi perché sono diversa" ha poi dichiarato l’atleta Caster Samenya in una recente intervista rilasciata alla BBC
Riavvolgiamo un attimo il nastro e ripercorriamo brevemente la storia di Caster Samenya, nata a Polokwane, capoluogo della provincia sudafricana del Limpopo, il 7 gennaio 1991. La mezzofondista e velocista sudafricana nel 2009, ai Campionati Mondiali di Berlino registrò negli 800 metri il record e la prima medaglia d’oro. Due anni dopo ai Mondiali di Taegu si conferma regina indiscussa degli 800 metri, portando a casa un altro oro. Nel 2012 è la portabandiera per il Sudafrica alle Olimpiadi di Londra. Qui vince un’altra medaglia d’oro sempre negli 800 metri. Ma negli anni, un'altra vicenda, sempre riguardante la campionessa olimpica, oltre quella sportiva, ha tenuto banco. Ci riferiamo al fatto che Caster Samenya ha riscontrato alla nascita un DSD, delle differenze dello sviluppo sessuale, e ciò comporta un’elevata presenza di testosterone, di conseguenze, alla luce della attuali normative, l’atleta non può gareggiare in gare di atletica femminile abbassare i livelli del testosterone tramite i farmaci. A seguito della prima vittoria mondiale, la World Athletics chiederà alla sudafricana un test per verificare il suo sesso. La motivazione è per accertare i suoi risultati atletici. Quindi, secondo World Athletics e i suoi membri, sono un maschio quando si tratta di correre i 400, gli 800m, i 1500 e il miglio. Poi una femmina nei 100, 200 metri e negli eventi a lunga distanza. Che razza di scemenza è? dirà a riguardo in una intervista, facendo esplodere la questione a livello mediatico. Ribadendo in seguito l’impossibilità di assumere farmaci per abbassare il testosterone (È come pugnalarsi con un coltello ogni giorno), le porte dell’atletica si chiudono per la Samenya, la quale, alle luce di quanto accaduto, per la Corte europea per i diritti dell’uomo è stata discriminata. Ora la campionessa torna a parlare dei recenti fatti che le sono avvenuti e del suo futuro, in un'intervista rilasciata a BBC Breakfast. Riguardo i procedimenti legali che sta affrontando, la diretta interessata ha dichiarato che il motivo per cui lo fa è perchè "stiamo combattendo per lo sport femminile", aggiungendo inoltre:
Durante l'intervista, la mezzofondista e velocista sudafricana ha ribadito che: