Condannato a sei anni e due mesi per l'omicidio della moglie malata: accade a Vignola, comune della provincia di Modena. Il responso arriva dalla Corte di assise del capoluogo emiliano, che ha riconosciuto le attenuanti nei confronti di un 74enne di nome Franco Cioni.
Il caso risale al 2021: l'anziano uccise la moglie soffocandola con un cuscino. Ma in quell'occasione non si era trattato di un gesto criminoso senza scrupoli, quanto piuttosto dell'unica opzione possibile per porre fine alle sofferenze dell'allora 68enne Laura Amidei.
Subito dopo aver commesso il gesto, il responsabile si costituì ai carabinieri. Un'auto-denuncia che gli costò gli arresti domiciliari, il 74enne accettò di buon grado. Le successive perizie degli esperti permisero di accertare che la vittima se ne fosse andata senza soffrire.
Durante il processo, Cioni ammise a più riprese le proprie colpe: dichiarò di aver ucciso la moglie affinché smettesse di star male, alla luce di una volontà della stessa che però non era mai stata espressa.
Oggi, giovedì 9 novembre, è arrivato il verdetto finale dei giudici di Modena che, come annunciato dal legale difensore Simone Bonfante, hanno riconosciuto le attenuanti. In particolare, quelle del risarcimento del danno e dei motivi di particolare valore morale, oltre che le generiche prevalenti sull'aggravante. Anche la Procura aveva chiesto il minimo della pena.
L'avvocato Bonfante ha sottolineato la natura di "una sentenza che rende giustizia", "un caso molto particolare" sul quale la Corte "ha colto tutte le sfumature".
Negli ultimi giorni, la città di Vignola era salita agli onori delle cronache per un caso di strage in famiglia.