La premier Meloni si è recata in visita alla mostra di Roma dedicata allo scrittore J.R.R. Tolkien ma la contingenza politica l'ha raggiunta anche nella Terra di Mezzo, portandola a commentare la misura di precettazione scelta dal ministro Salvini sullo sciopero del 17 novembre. Una scelta che la presidente del Consiglio definisce "condivisa" da tutto l'esecutivo.
Una passione di gioventù mai nascosta, cui Giorgia Meloni ha voluto ritagliare una parte della sua giornata, dandole spazio tra impegni diplomatici e 'beghe' di politica interna. Ecco, dunque, la presidente del Consiglio recarsi alla Galleria Nazionale di Arte Moderna (Gnam) di Roma, per una visita a sorpresa alla mostra dedicata allo scrittore J.R.R. Tolkien.
Tuttavia, anche il mondo fantastico creato dallo scrittore britannico non è un rifugio abbastanza remoto per risparmiare alla leader di Fratelli d'Italia il consueto accerchiamento di cronisti, ansiosi d'interpellarla sulle vicende più attuali della politica italiana.
A partire dallo sciopero del 17 novembre, con la sua coda di polemiche dovuta alla decisione del ministro e vicepremier Salvini di adottare la procedura di precettazione, che ne ha limitato l'orario di svolgimento. Una decisione, precisa la Meloni, condivisa da tutto il governo.
E ancora, la questione aperta con l'Europa in merito al Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità).
Meloni non è mai stata favorevole al cosiddetto 'Fondo salva-Stati' e, infatti, ribadisce ai cronisti che "per me non è cambiato niente". Tuttavia, garantisce che il dibattito parlamentare procederà nei tempi previsti e senza alcuno slittamento.
Infine, la premier prova a spegnere le polemiche sulla vicenda di Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, entrato nel Cda del 'Piccolo Teatro' di Milano. La Meloni ammette di non conoscere la vicenda ma non vuole sentir parlare di sospetti di raccomandazione.