Lo sciopero generale di venerdì tocca anche gli ospedali: Il 17 novembre 2023 potrebbero verificarsi disagio di vario tipo e ritardi nell'erogazione di alcune prestazioni ospedaliere e ambulatoriali. La movimentazione sindacale tocca tutta quanta l'Italia, dunque le problematiche potrebbero toccare potenzialmente tutti i pazienti da Nord a Sud del nostro Paese, isole comprese.
Lo sciopero degli ospedali di venerdì 17 novembre 2023 potrebbe prevedere la partecipazione di migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore della sanità. Il personale potrebbe decidere di incrociare le braccia per la giornata di agitazione sindacale e mostrare così la propria adesione. Di conseguenza alcuni servizi potrebbero subire rallentamenti.
L'astensione dal lavoro non riguarda solamente gli ospedali e le strutture sanitarie, ma anche il settore dei trasporti, la scuola (qui potete trovare tutte le informazioni utili a tal proposito), le poste, il comparto dell'igiene ambientale e dunque della nettezza urbana.
Lo sciopero di venerdì, indetto dalle sigle sindacali Cgil e Uil, si tiene a livello nazionale. Dunque i disservizi, i rallentamenti, i disagi, le cancellazioni e le soppressioni possono verificarsi in qualsiasi parte d'Italia, sia nelle grandi che nelle piccole città.
A seguito della precettazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, i sindacati hanno ridotto l'agitazione da 8 a 4 ore. La movimentazione dunque dovrebbe riguardare solamente le fasce orarie mattutine.
Tale decisione è arrivata in seguito alla mossa di Matteo Salvini. I leader dei sindacati hanno spiegato di aver preso questa scelta per "tutelare i lavoratori". Questi ultimi, altrimenti, dopo la precettazione del ministro del Mit, sarebbero potuti andare incontro a multe e sanzioni.
Al tempo stesso però si vuole garantire a tutto il personale la possibilità di scioperare. Dunque è stato trovato questo "compromesso" per fare in modo di avere da una parte il corretto svolgimento dello sciopero e dall'altro di rispettare la precettazione arrivata da Salvini. Le polemiche comunque sono state e sono ancora oggi tantissime.
I lavoratori e le lavoratrici di vari e diversi settori, sia pubblici che privati, nella giornata di venerdì potranno far sentire la loro voce in merito alle scelte economiche, finanziarie e salariali fatte dal governo guidato dalla premier e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
Ad incrociare le braccia e a decidere di non lavorare potrebbero essere tutti i vari addetti del settore della sanità. Possono aderire alla mattinata di movimentazione sindacale medici, chirurghi, anestesisti, infermieri e tutti i professionisti che lavoro in questo ambito.
I sindacati, in generale, lamentano la mancanza di un serio e attento tavolo di confronto con gli esponenti del governo. Riferiscono che tutte le loro richieste sono rimaste inascoltate e che le soluzioni proposte non soddisfano affatto le necessità dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. E questo non vale solamente per il mondo della sanità.
Il personale lamenta, tramite le figure dei sindacati e i loro principali esponenti, di non essere stato realmente ascoltato. Ci sono questioni molto urgenti da risolvere come la mancanza di personale, lo stipendio non adeguato alle mansioni che si svolgono, l'inflazione, l'aumento del costo della vita, la mancata sicurezza lavorativa e salariale.
L’effettiva adesione allo sciopero verrà resa nota solamente il giorno stesso. È possibile che si verifichino rallentamenti nei servizi ospedalieri nel corso della mattinata di venerdì 16 novembre 2023. Non dovrebbe esserci invece nessun problema per quanto riguarda il pomeriggio.
Ricordiamo comunque che i servizi essenziali verranno erogati senza problemi e difficoltà di vario tipo. Il consiglio comunque è sempre quello di fare riferimento alla struttura, all'ospedale o al centro nel quale eventualmente avete prenotato una visita, un controllo o altro. Per rimanere aggiornati ed informati in tempo reale potete consultare i social e i canali web ufficiali.