Sulla scia della finale di questa sera dello Nitto Finals tra Sinner e Djokovic, riviviamo i grandi momenti del tennis italiano
Il pretesto è quello delle grandi occasioni. La finale di un grande torneo, una competizione - come le Nitto Finals - dove si scontrano gli otto tennisti più forti del mondo (Zverev, Rune, Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Sinner, Rublev e Tsitsipas, ritiratosi e poi sostituito da Hurkacz). E tra questi otto, non solo c’è Jannik Sinner, ma quest’ultimo ha conquistato, a suon di vittorie, la finale dell’ambito trofeo. Una finale che lo porrà davanti un certo Nole Djokovic, il tennista numero uno al mondo (il quale ieri ha battuto Carlos Alcaraz, 3-6 2-6), ma che Sinner ha battuto -per la prima volta nella sua carriera, al quarto tentativo - qualche giorno fa al Pala Alpitour con il risultato di 7-5, 6-7, 7-6. E tutti gli occhi sono puntati quindi verso un momento molto importante nella storia del tennis italiano, l’ennesimo dove un nostro tennista ha la possibilità di fare la storia in questo sport. Poichè non è la prima volta che i nostri tennisti ci regalano momenti indimenticabili. Il primo collegamento lo offre la voce che ci sta raccontando in diretta su Rai 2 i match dell’altoatesino, ovvero: Adriano Panatta. Le imprese sportive di quest’ultimo sono diventate anche la base di un documentario, "Una squadra", incentrato sulla Coppa Davis disputata dall’Italia nel 1976 con protagonisti Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli guidati da Nicola Pietrangeli. Un gruppo di tennisti che oltre a vincere la Coppa in quell’annata cilena, fino agli anni 80 dominò il mondo del tennis. Quel 1976 rimane per Panatta un’annata impossibile da dimenticare, considerando anche la vittoria nel Roland Garros che lo consacra ancora come l’unico italiano ad aver vinto uno Slam dell’era degli Open.
Spostandoci in anni più recenti, un altro momento che ha fatto la storia del tennis italiano fu agli US Open femminili del 2015, quando nella finale tutta italiana, ci fu la vittoria di Flavia Pennetta ai danni di Roberta Vinci. Era la prima volta che due tenniste italiane si sono affrontavano in una finale del Grande Slam, a suggello di momento epico per il tennis italiano femminile. Due anni prima infatti, le due tenniste, senza dimenticare Sara Errani, offrirono grandi prestazioni nella vittoria dell’Italia alla Coppa Davis 2013. Peccato che, dieci anni dopo, sempre la nazionale femminile di tennis, sia arrivata ad un passo dal conquistare di nuovo un importante trofeo, ovvero la Billie Jean King Cup, perdendo pochi giorni fa la finale contro il Canada, alla fine di un percorso comunque entusiasmante. Non si sono risparmiati infatti i paragoni con la generazione di fenomene che sempre dieci anni fa conquistava questo stesso torneo, come nessuno a dimenticato il percorso – non sempre felice – che ha portato questa squadra a disputare queste Finals, battendo avversarie del calibro Francia, Germania e la Slovenia, permettendo così alle nostre tenniste di accedere alle Finals 2024 direttamente, senza passare per le qualificazioni. Chiudendo circolarmente questo articolo, approfittando dell’onnipresente Djokovic, tra gli highlight del tennis italiano non possiamo non citare la finale di due anni fa di Wimbledon, quando il serbo ha sconfitto Matteo Berrettini in quattro set, con il punteggio di 6-7, 6-4, 6-4, 6-3,. Per Djokovic era la sesta vittoria a Wimbledon nonchè il ventesimo successo nel Grande Slam, conquistando un record che prima apparteneva solo a Roger Federer e Rafael Nadal. In quell’occasione Berrettini gli tenne testa dimostrando tutto il suo talento, conquistando anche un primato che lo ricollega al sopracitato Panatta, essendo il tennista romano il primo italiano ad arrivare ad una finale del Grande Slam proprio da quell’indimenticabile 1976.