Era il 22 novembre del 1963 quando a Dallas, alle 12.30, il 35esimo presidente degli Stati Uniti d'America venne ferito mortalmente con colpi di fucile e da quel momento la storia cambiò: ma come è morto esattamente John Fitzgerald Kennedy? Che cos'è successo, per la precisione, il 22 novembre di 60 anni fa? E chi è stato ad uccidere colui che allora era uno degli uomini più potenti e importanti a livello mondiale? Ripercorriamo insieme le varie tappe: ciò che è successo prima, durante e dopo l'assassinio di Kennedy.
Oggi, mercoledì 22 novembre 2023, ricorre il 60esimo anniversario dell'uccisione di uno dei più famosi e amati presidenti Usa. In molti in questa giornata si pongono una domanda: come è morto John Kennedy? Che cosa è successo davvero quel giorno? Cosa si nasconde dietro all'attentato che sconvolse l'America e il mondo intero? Per rispondere a queste domande dobbiamo fare prima un piccolo passo indietro.
John Fitzgerald Kennedy, soprannominato anche JFK, nato a Brookline il 29 maggio 1917, ha ricoperto la carica di presidente degli Stati Uniti d'America dal 1961 al 1963, succedendo a Eisenhower. Nel corso del suo mandato, egli prese importanti decisioni non solo per quanto riguardava la politica estera e quella interna, ma anche, ad esempio per il programma spaziale americano. Spesso il presidente faceva parlare di sé anche per la sua vita privata e le sue relazioni extraconiugali.
Aveva solo 46 anni quando, quel 22 novembre del 1963, venne ucciso. Il politico si trovava in Texas per un viaggio ufficiale, alla ricerca di fondi per la campagna presidenziale democratica in vista delle elezioni che si sarebbero tenute l'anno successivo, nel 1964. Il presidente intendeva ricandidarsi.
Alle 11.40 di quella mattina atterrò, con l'aereo presidenziale, all'aeroporto di Dallas. Salì a bordo di una lussuosa macchina decappottabile, insieme alla moglie Jackie Kennedy, il governatore del Texas John Connally Jr e la consorte Nellie Connally. Per loro era in programma un corteo presidenziale in giro per la città. L’auto arrivò in Dealey Plaza alle 12.29.
Alle 12.30 in punto qualcuno aprì il fuoco contro il presidente, colpendolo al collo, alla testa e alla schiena. Nel giro di pochissimi istanti si scatenò il caos totale. La moglie del presidente fu la prima a gettarsi verso il marito per cercare di rianimarlo. Quest’ultimo fu portato d'urgenza al Parkland Memorial Hospital. Circa un'ora dopo, intorno alle 13, fu dichiarato ufficialmente deceduto.
I sospetti caddero subito su un giovane di 24 anni, ex marine e attivista castrista, Lee Harvey Oswald. Egli, da poco rientrato in America dopo un periodo in Unione Sovietica, aveva trovato un impiego presso un edificio che si trovava a Dealey Plaza. Stando alle successive ricostruzioni sulla vicenda, fu proprio da lì che il 24enne sparò una serie di colpi di fucile (tre, per la precisione) contro il presidente americano.
Lee Harvey Oswald. Fu preso dalle forze dell'ordine mentre si stava dirigendo verso un cinema. Subito fu accusato di aver ucciso anche un agente di polizia, dopo che questo lo aveva fermato in quanto aveva riconosciuto il suo profilo compatibile con quello che era già iniziato a circolare sul possibile assassino del presidente. Fu arrestato ma lui negò.
Le autorità interrogarono il presunto assassino per due giorni di seguito. Il 24 novembre, mentre degli agenti lo stavano trasportando in carcere, egli fu ucciso da Jack Ruby, proprietario di un locale notturno, seguace di Kennedy e con misteriosi legami mafiosi. Quest’ultimo dichiarò poi di aver assassinato il ragazzo per evitare alla moglie del defunto presidente di affrontare un doloroso processo.
Subito venne istituita una commissione per fare luce sull'omicidio del presidente e sulle persone coinvolte. La volle fortemente il vicepresidente, diventato presidente, Lyndon B. Johnson. A capo si trovava Earl Warren, stimato giudice della Corte Suprema americana. Circa un anno dopo le indagini giunsero conclusione. Gli esperti stabilirono che ad uccidere Kennedy era stato, con dei colpi di fucile, Oswald.
Ancora oggi però, ad anni di distanza, sono tantissimi i punti oscuri sulla morte del 35esimo presidente americano. Ci sono teorie che circolano, alcune delle quali giudicate poco attendibili e complottiste. C’è chi sostiene che dietro l'omicidio di Kennedy ci sia stata la complicità di membri di Fbi e del Pentagono, nonché della mafia americana e di quella cubana.
Al giorno d'oggi noi ricordiamo l'ex presidente John Fitzgerald Kennedy non solo per la sua tragica morte, ma anche per ciò che fece nel corso della sua carriera e nei pochi anni di presidenza. Il politico era un democratico e veniva da una ricca famiglia borghese. Aveva studiato ad Harvard e la politica era sempre stata la sua passione. Era molto amato.
Suo fratello Bob fu assassinato durante una campagna elettorale nel 1968. L’altro, Ted, fu senatore del Massachusetts fino al 2009. Il mandato di JFK – eletto nel 1960 e iniziò il mandato nel gennaio del 1961– attraverso eventi significativi che segnarono la storia mondiale. Giusto per fare qualche esempio: la guerra fredda, la crisi dei missili di Cuba e quella del muro di Berlino.