Lo ribadisce ancora una volta Tajani che con l'estrema destra il Partito popolare europeo non vuole avere nulla a che vedere. Il vicepremier ha detto che il vincitore delle elezioni in Olanda non può essere un interlocutore così come non lo sono Marine Le Pen e l'Afd. Non si è fatta attendere la risposta di due europarlamentari della Lega.
Si infiamma l'attesa per le elezioni europee del 2024. Il vicepremier Antonio Tajani ha ribadito nella giornata di oggi che il Partito popolare europeo non dialogherà mai con le destre europee, in particolar modo con quella tedesca, francese e con quella olandese che di recente ha vinto le elezioni legislative in patria. Il ministro degli Esteri sposta poi l'attenzione sui successi dei popolari in Finlandia, Spagna ed in Polonia.
Il tema alleanze è però motivo di scontro nel centrodestra. Se da una parte Forza Italia rifiuta il dialogo con l'estrema destra dall'altra parte la Lega chiede di poter interloquire anche con Le Pen, Wilders e con l'Afd. In una nota i due europarlamentari del Carroccio Zanni e Campomenosi hanno risposto al vicepremier:
Nel frattempo in Olanda Wilders sta affrontando le prime difficoltà nel formare una coalizione per governare. Oggi il vincitore delle elezioni ha incassato due no: uno dai liberali e il secondo dal centrosinistra.