L'imprenditore Alberto Re, 78 anni, si è tolto la vita dopo essere stato travolto dalle critiche online seguite al fatto che nessuno si è presentato alla serata inaugurale del Paladino d’Oro-Sport Film Festival al teatro Pirandello di Agrigento. Numerose persone sui social hanno pubblicamente denigrato l'imprenditore e screditato il suo lavoro e diversi articoli giornalistici hanno criticato la sua professionalità. Re, il cui impegno nell'organizzazione del festival non è stato riconosciuto, si è sparato alla tempia nella sua abitazione ed è deceduto dopo 24 ore di agonia.
La famiglia, comprensibilmente sconvolta di fronte alla notizia, ha invitato a riflettere su quanto successo, affinché "mai più ci si possa trovare di fronte alla tempesta senza vestiti. Perché mai più ci si scaraventi contro un uomo con tale veemenza". Nella nota condivisa, i parenti hanno voluto restituire profondità alla figura di Re, incompresa e giudicata frettolosamente da chi ha commentato online:
Il prefetto Filippo Romano ha accusato la critica politica e giornalistica, pur legittima, di "aver travalicato i confini dell’umanità" e ha richiamato a un senso di responsabilità "tutti coloro che ricoprono ruoli amministrativi", affinché non si ripetano "simili disonori". Il pensiero di Romano è stato condiviso dal sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, che ha espresso il proprio sentito cordoglio alla famiglia, ricordando l'imprenditore con le seguenti parole: "Porterò con me il ricordo di un uomo appassionato, amante del bello e della cultura e innamorato della sua città".
Re, prima di compiere l'estremo gesto, avrebbe scritto una lettera di critica ad alcuni articoli giornalistici che lo riguardavano. Sul suicidio sta indagando la Squadra Mobile, che ha sequestrato la lettera, e la Procura al momento sta valutando se aprire un'inchiesta.