Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, è finalmente tornato in Italia: dopo una fuga in Germania, è stato estradato e è atterrato all'aeroporto di Venezia; secondo quanto riportato, il giovane è stato consegnato alle autorità italiane "ammanettato alle mani e ai piedi" e successivamente portato negli uffici della polizia di frontiera per la notifica dell'ordinanza cautelare, per poi essere portato in carcere.
Il trasferimento da Venezia al carcere di Verona è stato effettuato sotto stretta sorveglianza. La polizia penitenziaria ha transennato l'area di accesso al carcere, data la presenza di contristi, troupe televisive e curiosi che hanno commentato l'arrivo di Turetta con espressioni come "maledetto". Il giovane è stato scortato da tre auto dei carabinieri a bordo di una Lancia Delta con i vetri oscurati.
Dopo la notifica dell'ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona, Turetta sarà sottoposto a interrogatorio lunedì. La prima tappa sarà l'infermeria, dove rimarrà per 3-4 giorni per valutazioni psicologiche e psichiatriche. Successivamente, sarà trasferito nel reparto protetti, destinato ai detenuti accusati di reati a "forte riprovazione sociale".
La direttrice del carcere di Verona, Francesca Gioieni, ha dichiarato che Turetta appare "normale e tranquillo". Ha assicurato che per lui "si stanno applicando tutte le procedure di cautela che si seguono con gli altri detenuti".
Il legale di Turetta, Giovanni Caruso, ha annunciato che il giovane incontrerà il suo avvocato per la prima volta in carcere. Rispondendo alle voci sullo stato d'animo di Turetta durante la consegna alle autorità italiane, Caruso ha affermato: "Sono valutazioni premature, non è possibile ora dare indicazioni o fare valutazioni".