Attimi di paura durante la manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne, una parte del corteo ha acceso dei fumogeni e appeso uno striscione di fronte alla sede di 'Pro Vita e Famiglia'. L'azione delle attiviste di 'Non una di meno' è stata denunciata dal portavoce Jacopo Coghe sui social.
"Voi pro vita, noi pro vibra" questo recita lo striscione appeso fuori dalla sede di 'Pro Vita e famiglia' in via Manzoni a Roma dalle attiviste di 'Non una di meno' durante il corteo di oggi. Alcune delle manifestanti hanno anche acceso fumogeni ed intonato cori contro la sede dell'organizzazione. Necessario l'intervento delle forze dell'ordine dopo il lancio di alcune bottiglie contro l'edificio rompendo anche dei vetri.
Al megafono un'attivista di 'Non una di meno' ha spiegato che l'azione è dovuta al fatto che 'Pro Vita e Famiglia' non vuole l'educazione affettiva a scuola ed "incarna il patriarcato più becero".
?LIVE: STANNO DEVASTANDO LA NOSTRA SEDE
— Jacopo Coghe (@jacopocoghe) November 25, 2023
Quelli contro ogni violenza stanno perpetrando una violenza inaudita contro la nostra sede di @ProVitaFamiglia.
Stanno rompendo i vetri delle nostre vetrine, stanno dando fuoco alle serrande.
Un odio cieco e una violenza furiosa.… pic.twitter.com/8MHfdgXuaW
La condanna al gesto delle attiviste di 'Non una di meno' arriva dal portavoce di 'Pro Vita e Famiglia' Jacopo Coghe che sui social scrive che contro la sua organizzazione c'è stato un assalto violento e diversi vetri sono stati rotti. Il ministro Matteo Salvini ha espresso la sua solidarietà ai Pro Vita: