Si celebra oggi, come ogni 29 novembre, la Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese. Quest’anno più che mai si tratta di una ricorrenza molto importante, soprattutto alla luce di quello che sta succedendo negli ultimi mesi in Medio Oriente. Un territorio devastato da guerre, conflitti e perdite di vita sempre più tragiche e numerose. La celebrazione serve a far riflettere su una situazione complessa che affligge determinate aree del mondo ormai da diverso tempo.
La Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese, che ricorre ogni anno il 29 novembre e si celebra sia in Italia che in tante altre parti del mondo, punta ad accendere i riflettori sul conflitto israelo-palestinese. Lo scopo è quello di sensibilizzare la popolazione mondiale e spingere i governi e le istituzioni a promuovere appelli universali per la pace e la giustizia.
In primo luogo, si vuole dire basta ai conflitti armati e alle conseguenti morti di vittime innocenti e bambini. A perdere la vita infatti in questa guerra in corso non sono solo militari e soldati, ma anche civili che vedono devastate le proprie case, le proprie città e le proprie famiglie. E questo vale per entrambi i fronti.
La Giornata commemora inoltre la risoluzione arrivata nel 1977 durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Un’assemblea durante la quale è stata sottolineata la necessità di trovare una soluzione giusta e duratura per quanto concerne il conflitto tra Israele e Palestina. Da allora ne è passato di tempo e, purtroppo, gli scontri armati stanno continuando ad andare avanti e si stanno anzi intensificando sempre di più.
La Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese è stata votata con una risoluzione sempre nel 1977. La data è estremamente significativa, dunque la scelta di osservare la ricorrenza in questo giorno non è casuale. Il 29 novembre del 1947 fu approvata, per la prima volta, dall’Assemblea Generale la Risoluzione 81. Ma di cosa si tratta?
La Risoluzione 81 era un documento ufficiale che prevedeva il Piano di partizione della Palestina elaborato dal Comitato Speciale dell’Onu sulla Palestina (UNSCOP). In esso si definiva l'istituzione sia di uno Stato ebraico, sia di uno Stato arabo in Palestina.
A compiere il ruolo di corpus separatum la città di Gerusalemme, la quale fu posta sotto un regime internazionale speciale. Di questi due Stati previsti, solamente quello di Israele però è stato creato. Dall’altro lato c’è il popolo palestinese che oggi conta più di 8 milioni di persone e vive in territorio palestinese.
Con questa speciale Giornata si vuole ricordare al mondo intero che la cosiddetta questione palestinese non è ancora stata risolta, nonostante i numerosi sforzi. In occasione di tale ricorrenza, in tutto il mondo vengono organizzati discussioni, dibattiti, conferenze, eventi e appuntamenti di vario tipo.
Secondo i membri dell’Onu e i promotori di queste iniziative, è importante che anche il popolo palestinese goda di tutti quei diritti inalienabili definiti dall’Assemblea Generale, come il diritto all'autodeterminazione, quello all'indipendenza, quella sovranità nazionale e molto altro ancora.
Ricordiamo comunque il 29 novembre del 2012 l'Onu ha riconosciuto la Palestina come Stato non membro con status di osservatore permanente con la risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale. Dal 3 gennaio 2013 poi, in seguito a ciò, l'Autorità Nazionale Palestinese ha adottato il nome di Stato di Palestina sui documenti ufficiali.
Quest'anno più che mai la Giornata assume davvero molta importanza. Negli ultimi mesi e nelle ultime settimane il conflitto tra Israele e Palestina si è intensificato più che mai. Per capire, spiegato in breve, che cosa sta succedendo in Medio Oriente e quali sono le ragioni della guerra in corso potete cliccare qui. Qui invece potete trovare il conflitto israelo-palestinese spiegato ai bambini.