Carlo Calenda all'attacco del governo sul tema della giustizia. Il leader di Azione ha criticato lo stallo dell'esecutivo sulla riforma, più volte annunciata, denunciando un malcostume che va avanti da decenni nella politica nazionale.
Un Carlo Calenda un po' battagliero un po', e forse anche di più, avvilito dallo scenario della politica nazionale in tema di riforme.
RIFORME DELLA GIUSTIZIA, LO SCONCIO BARATTO.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 1, 2023
Come facciamo a non accorgerci della noiosa e inconcludente ripetitività dello scontro sulla giustizia che non produce mai una riforma sostanziale? Anche oggi sui giornali tonnellate di inchiostro sul nulla. Fate una riforma, una. Ma…
In particolare, parlando ai cronisti, tra cui l'inviato di TAG24 Lorenzo Brancati, Calenda sfoga tutto il suo malcontento - o "cede al Lato Oscuro", per citare la saga di Guerre Stellari, di cui è da sempre un fan appassionato - per riforme sempre disattese, a fronte di polemiche sterili sulla giustizia.
Il riferimento è alle recenti questioni che coinvolgono il ministro della Difesa Guido Crosetto, per le sue frasi sull'"opposizione giudiziaria" contro il governo, e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, rinviato a giudizio con l'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio.
Calenda non nasconde la propria insofferenza verso quello che definisce "l'eterno ritorno dell'uguale" che porta all'immobilismo e all'impossibilità di cambiare realmente le cose.
"Ogni volta che c'è un problema giudiziario, tornano a fare polemica. Quando accusano Delmastro, allora parlano di fare la separazione delle carriere. Poi magari Delmastro viene assolto, e allora la separazione delle carriere viene messa da parte. Trent'anni dello stesso film".
Un film, come lo chiama il leader di Azione, sul quale non caleranno i titoli di coda nemmeno stavolta. Perché dopo l'ennesimo invito alla maggioranza a fare le riforme, Calenda aggiunge un malinconico "tanto non lo faranno".
Calenda interviene anche sulla fine del mercato tutelato, provando a fare un po' di chiarezza in mezzo, ancora, al mare di polemiche e attacchi incrociati che si sono susseguiti negli ultimi giorni.
Per il leader di Azione la strada da intraprendere dovrebbe essere quella di proseguire con la liberalizzazione del mercato, spiegando a Bruxelles di voler modificare la metodologia scelta per la transizione, lasciando margine di scelta al consumatore.
Sull'argomento, Calenda non risparmia un attacco a Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, accusandola di "populismo".