Appuntamento a "La Nuvola", oggi 10 dicembre 2023, per Più libri più liberi, la fiera libraria dedicata alla piccola e media editoria. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha partecipato all’incontro "Una e indivisibile" per la pubblicazione del libro "Tra autonomia differenziata e presidenzialismo", edito da Futura Editrice.
Alla presentazione del libro Landini risponde alle domande dei giornalisti di TAG24. Con lui,sul palco anche il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il Presidente emerito della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick.
Ai giornalisti di TAG24, Landini ha risposto in merito ai prossimi appuntamenti sulle mobilitazioni e la situazione del Paese.
D: Come proseguirà la vostra mobilitazione?
R: Ci sono già altri appuntamenti per evitare che l'Europa torni a una situazione di austerità, che per noi è un danno. Il 15 c'è una manifestazione a Roma, organizzata dai pensionati della Cgil, perché per noi la questione della rivalutazione delle pensioni e l'autosufficienza degli investimenti sulla sanità rimangono temi fondamentali. Il 22 di dicembre c'è lo sciopero generale di tutta la categoria del commercio, del turismo e dei servizi, che pongono il tema sia del rinnovo dei contratti - scaduti da più di 4 anni - sia della necessità di superare la precarietà nel lavoro che non ha precedenti e colpisce soprattutto le nuove generazioni e le donne. E pone anche il problema di introdurre nei contratti nazionali tutta una serie di norme che siano in grado di introdurre una nuova cultura di rispetto delle donne, contro la violenza.
Quelle sono giornate che parlano al governo e ripropongono la necessità di un cambiamento della politica economica e sociale. Poi, non è che per noi finiva tutto con la legge di bilancio. Perché siamo in presenza di una legge delega sul fisco che per noi non è accettabile e va radicalmente cambiata. Siamo in presenza del fatto che il governo, invece di fare il salario minimo come noi chiedevamo, si è fatto votare una delega sulla contrattazione e sulle retribuzioni. Anzi reintroducono le gabbie salariali che peggiorano la situazione.
Sul tema della scuola e della sanità, Landini afferma:
Siamo in presenza di un governo che continua a tagliare sulla sanità e che pone il tema di mettere in discussione la Costituzione nel nostro Paese. Quindi, noi discuteremo nei prossimi giorni, insieme alla Uil, e nel rapporto con i lavoratori e con tutte quelle associazioni, quella rete di cittadinanza, come proseguire la nostra mobilitazione, senza escludere - oltre allo sciopero - nessun altro strumento. Penso anche al referendum nel caso di difendere la nostra Costituzione. Soprattutto, di rilanciare con forza un'azione di contrattazione per i rinnovi dei contratti. Ad esempio, in tutto il settore pubblico, dalla sanità fino alla scuola, noi siamo in presenza di risorse assolutamente insufficienti per tutelare il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni. Manca un'idea di un piano straordinario di assunzioni, che invece deve essere fatto se vogliamo andare verso una riforma del nostro sistema pubblico e far funzionare meglio le scuole e la sanità.
Secondo il segretario della Cgil il Governo deve intervenire anche sulla questione dell'Ex-Ilva, prendendo il controllo dell'impresa, per fare una politica industriale degna di questo nome. E aggiunge: "Lasciandola in mano a Mittal, come stiamo facendo adesso, stiamo portando la più grande impresa nostra verso la chiusura. Non si stanno facendo investimenti, c'è una situazione inaccettabile".
Parole dure quelle di Landini, che fa riferimento anche alla manovra riguardante la Tim: "Penso che sia sbagliato ciò che hanno fatto su Tim, dove hanno separato la rete dal resto dell'azienda e hanno venduto la rete a un Gruppo americano. Credo che nessun altro Paese europea stia facendo una cosa di questo genere. Nel settore delle telecomunicazioni e di chi può avere la capacità di estendere anche il digitale, quello deve essere un elemento fondamentale del nostro Paese, se vogliamo svilupparlo. Stessa cosa riguarda il settore della mobilità e dell'auto. Anche qui mancano investimenti e si fanno chiacchiere. Gli stabilimenti sotto il Gruppo Stellantis sono sotto-utilizzati. Noi vogliamo difendere il lavoro, vogliamo difendere la conoscenza e che si investa sulla qualità del lavoro e sulla formazione".
E conclude: "Stiamo disperdendo intelligenze. Sono 120 mila i giovani che se ne vanno dall'Italia e non tornano. E sono persone che hanno intelligenze, capacità e ne abbiamo bisogno noi per far crescere il nostro Paese. Su tutto questo, finora, il governo non ci ha ascoltato. Per questo non abbiamo intenzione di stare zitti, né tantomeno di stare a guardare".