Il segretario generale dellla Cgil, Maurizio Landini prosegue il suo intervento al centro congressi "La Nuvola". Dopo il commento sull'Ex-Ilva e le prossime mobilitazioni, Landini si sofferma a parlare di antifascismo e Medio-Oriente ai giornalisti di TAG24.
Dopo l'annuncio delle prossime mobilitazioni e, dopo l'urlo "Viva l'Italia Antifascista" alla Prima alla Scala, Landini ribadisce quanto sia importante il tema oggi.
D: Serve sempre ribadire, come è avvenuto in questi giorni, l'antifascismo?
R: Io credo che questo sia un valore di tutto il Paese perché la nostra Costituzione nasce proprio dalla sconfitta del fascismo e del nazismo. Bisognerebbe ricordarlo che il fascismo nel nostro Paese ha portato alla guerra, al disastro, alle leggi razziali. Il fascismo è una pagina drammatica e se oggi c'è una Costituzione, se siamo un Paese democratico è perché i nostri padri e i nostri nonni hanno sconfitto il nazismo e il fascismo.
D: Ma c'è questo pericolo?
R: Mi sembra che siamo difronte a un pericolo molto preciso. Io vorrei ricordare a tutti che solo due anni fa la sede della Cgil nazionale è stata assaltata. Vorrei ricordare che siamo difronte al rischio di un peggioramento in senso generale. Quindi, che ci sia una crisi della democrazia nel nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. Quando metà dei cittadini non va a votare, vuol dire che non si sentono più rappresentati da nessuno e quindi, anziché soluzioni autoritarie, la democrazia si difende praticandola, recuperando una partecipazione, rispondendo ai bisogni delle persone. Credo, da questo punto di vista che non solo ricordare, ma anche praticare un'azione che applichi i principi della nostra Costituzione, penso sia quello di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno. Per quello che mi riguarda, questo vuol dire mettere al centro i bisogni delle persone, il diritto al lavoro e mettere le persone nelle condizioni di vivere dignitosamente. Cosa che oggi non succede".
D: Lei arriva da Assisi, le chiederei un commento sul veto degli Stati Uniti sulla risoluzione Onu per il cessate il fuoco.
R: Credo che sia una cosa gravissima e sbagliata, perché cessare il fuoco, oggi, è un elemento fondamentale. Vale per Israele e la Palestina, vale per l'Ucraina, vale per le tante guerre che ci sono in giro. Quindi, io credo che sia stato un errore molto forte. Credo, allo stesso tempo, che sia necessario firmare la pace accanto al cessate la guerra. Noi stiamo chiedendo che siano messi in libertà tutti gli ostaggi e stiamo continuando a pensare che la soluzione per risolvere quel problema è garantire due popoli, due stati.