Natale 2023, il bilancio della spesa per cene, pranzi in famiglie e regali. Aumenta il budget degli italiani rispetto al 2022, ma purtroppo crescono anche i nuovi poveri ed il numero di coloro che sono stati costretti a rinunciare ai doni e a chiedere aiuto per mangiare.
Natale 2023, il bilancio Coldiretti sulle spese degli italiani per pranzi e cene in famiglia: sono stati acquistati cibi e bevande, per un totale di circa 3 miliardi di euro. Tuttavia c'è una significativa parte di cittadini che non solo non ha potuto fare i regali, ma ha dovuto rinunciare anche alla spesa alimentare.
Si tratta di circa 7,5 milioni di persone, che secondo l'analisi, è stata costretta a trascorrere le feste in povertà e a chiedere aiuto per mangiare, o ad utilizzare il budget a disposizione per spese e necessità più urgenti. Quindi senza scartare alcun dono sotto l'albero.
Una realtà che è sempre più in aumento in Italia, e alla quale si aggiungono i cosiddetti "Nuovi poveri" cioè quelli che nel corso dell'ultimo anno hanno perso il lavoro o i commercianti che hanno dovuto chiudere l'attività.
Secondo i dati sugli acquisti alimentari, analizzati da Coldiretti, per la vigilia e il pranzo di Natale 2023, gli italiani hanno speso 3 miliardi di euro. Prevalentemente per comprare pesce, carne e cibi che tradizionalmente si preparano per le festività. Inoltre, spumanti, vini, frutta e gli immancabili dolci tipici come panettone e pandoro.
Nonostante il settore dei ristoranti e agriturismi abbia retto abbastanza, anche con l'aumento dei prezzi, il 2023 sembrerebbe essere stato l'anno del ritorno dei pranzi e cene a casa per 9 famiglie su 10, ma anche delle tavolate numerose.
Secondo la statistica infatti la media delle persone che hanno condiviso il pasto è di 8. Che salgono a 10 in particolare in Sardegna e Sicilia. Per quanto riguarda la spesa, i prodotti più acquistati sono stati: pesce fresco, carni soprattutto di agnello e tacchino, paste ripiene, pane, ortaggi e frutta, dolci, e 600 milioni di euro in bevande, alcoliche e non.
Per i regali di Natale, gli Italiani quest'anno hanno speso di più rispetto all'anno scorso.Grazie anche ad un aumento di circa il 4% delle tredicesime in busta paga. Il costo medio a persona è stato di circa 189 euro. Secondo quanto dichiarato nei sondaggi quindi, un totale di due miliardi di più rispetto al 2022.
Un bilancio positivo con dati evidenziati sia da Coldiretti che da Confcommercio a dimostrazione di un ritorno allo shopping, specialmente quello nei negozi fisici preferiti agli acquisti online e prima scelta per la maggior parte delle persone.
Trionfano i mercatini di Natale e i mercati rionali, specialmente per quanto riguarda l'acquisto di doni alimentari o a tema festivo natalizio. Tra le categorie di prodotti più vendute: al primo posto ci sono abbigliamento e accessori. Al secondo cibi, vini e cesti con alimentari. Segno di una preferenza per tutto ciò che è utile e meno superfluo.
Se la maggioranza degli italiani ha speso di più a Natale 2023, sia per i regali sia per pranzi e cene in famiglia, resta in aumento preoccupante la quota di persone che non è riuscita a permettersi di festeggiare acquistando doni e prodotti tipici.
Circa 7,5 milioni di cittadini che hanno trascorso le feste in ristrettezze economiche, destinando il budget a disposizione a spese più urgenti. In base all'analisi effettuata da Coldiretti/Ixè, 1 milione del totale è stato addirittura costretto a chiedere aiuto per la spesa alimentare e per mangiare. Una situazione abbastanza preoccupante che rileva anche un numero in crescita di "nuovi poveri". Cioè ex lavoratori dipendenti o in proprio che però hanno dovuto chiudere l'attività o sono stati licenziati.
Un allarme sociale che inizia ad essere particolarmente evidente. Dimostrato anche dal moltiplicarsi dei progetti di solidarietà. Come ad esempio la spesa sospesa, destinata alle famiglie in condizioni di bisogno. O gli enti che organizzano donazioni di prodotti freschi invenduti. Iniziative benefiche, alle quali partecipano sempre più persone, specialmente durante le feste. Nel 2023 il livello di adesioni è infatti cresciuto al 44% della popolazione.