Funerali pubblici vietati per Rosolino Celesia, il 22enne ucciso a colpi di pistola per una lite scoppiata in discoteca. L'omicidio è avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 dicembre: il questore di Palermo, Maurizio Vito Calvino, ha deciso che amici e parenti potranno rendere omaggio alla salma solo in forma privata.
La decisione è stata adottata dal questore per ragioni di ordine pubblico. Queste stesse restrizioni sono state previste anche per la funzione religiosa.
Intanto ieri, 25 dicembre il gip del tribunale dei minori Nicol Aiello ha convalidato il fermo del diciassettenne ora accusato di omicidio volontario, decidendo la custodia cautelare in carcere.
Il ragazzo sostiene di aver agito per "paura" e per difendere il fratello.
Rosolino Celesia era morto in ospedale, dopo essere stato colpito con un'arma da fuoco fuori dalla discoteca Notr3 di via Calvi a Palermo.
Per il delitto si sono costituiti due fratelli, uno di 17 e l'altro di 22 anni: il più grande è accusato di favoreggiamento.
Nei giorni scorsi anche per lui, accusato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco, era scattato lo stesso provvedimento restrittivo del fratello, emesso dal gip del tribunale ordinario.