Peggio di così non poteva finire tra Fabio Grosso e il Lione, tra le due parti si è inserita la parola risarcimento. Sì, perchè l'ex tecnico dei Les Gones si è sentito danneggiato dopo l'esonero ricevuto il 30 novembre scorso, ora vuole giustizia.
Dal punto di vista economico. Perchè Grosso pretende una cifra milionaria per poter chiudere direttamente i rapporti con il club francese e ricominciare daccapo.
No, Fabio Grosso non ci sta. Il motivo è uno solo. Secondo lui, infatti, l'esonero con il Lione gli ha procurato un danno d'immagine non indifferente, che potrebbe influenzarne anche il futuro lavorativo. Ecco perchè l'ex campione del mondo ci va giù duro, vuole la risoluzione ma secondo il suo punto di vista.
Che equivale ad una cifra pari ad 1.5 - 2 milioni di euro. Questo per poter mettere la parola fine con la risoluzione del contratto, che permetterebbe inoltre al Lione di poter tesserare Pierre Sage, ad oggi tecnico "ad interim" a causa della situazione che lega ancora Grosso al Lione.
Il contratto del tecnico scade nel 2024, insieme a lui quello dei collaboratori, ecco perchè non vuole lasciare nulla per strada, così da mettere la parola fine per quella che è stata un'avventura da dimenticare, dato che Grosso ha dovuto salutare il Lione lasciandolo all'ultimo posto.
Il 16 settembre Fabio Grosso diventa il nuovo allenatore del Lione. Succede a quel Laurent Blanc che non è riuscito a partire a dovere in Ligue 1, lo dimostra l'ultimo posto in classifica. Anche se con l'avvento di Grosso in panchina le cose non migliorano. Anzi, peggiorano.
Perchè la squadra non riesce ad uscire dalle sabbie mobili della retrocessione, le prestazioni sono insufficienti e la sensazione è quella di una squadra che non viaggia allo stesso ritmo del suo tecnico. Questione che verrà confermata nelle settimane successive, con alcuni dei senatori contro il tecnico italiano.
Tanto da arrivare ad annullare una sessione d'allenamento proprio per questo motivo, tutto a causa di una (o più) talpa che aveva fatto uscire la notizia di un gruppo che mal digeriva le scelte di Grosso. L'inizio della fine, culminato con quello che è stato l'episodio che di fatto collegherà il nome dell'ex Frosinone al Lione, ovvero l'aggressione di Marsiglia.
Una partita mai giocata quella del Velodrome, a causa della sassaiola degli ultras marsigliesi al pullman dei Les Gones. Ne fa le spese proprio Grosso, colpito dai pezzi di vetro del mezzo e rimanendo ferito ad un occhio, cavandosela con dei punti di sutura ma rischiando tantissimo, con le immagini del suo volto coperto di sangue che fanno il giro del mondo.
Da lì le cose non migliorano, anzi, peggiorano. Fino ad arrivare alla sconfitta per 2-0 contro il Lille. Il punto di rottura definitivo che porterà Grosso all'esonero. Non prima di essersi rivolto duramente alla squadra: "Abbiate le palle di dirmelo in faccia se sono io il problema. Andate a dire al presidente Textor di cacciarmi, ma prima dovete avere il coraggio di dirmelo. Vi chiedo solo questo".
Il 30 novembre l'esonero con un totale di soli 7 punti raccolti in 12 giornate, frutto di una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte. Ed ora lo scontro finale a sancire l'unica verità di questa storia, ovvero che Grosso e il Lione non si sono mai amati.