Art bonus: con la pubblicazione della circolare n. 34 del 28 dicembre 2023 da parte dell'Agenzia delle Entrate, l'amministrazione finanziaria ha fornito dei chiarimenti per quanto riguarda il credito di imposta che viene concesso con l'intenzione di fornire un incentivo per le erogazioni liberali a sostegno della cultura (c.d. Art bonus).
La suddetta circolare dell'AdE, in particolare, che è stata redatta dalla Divisione Contribuenti, fa riferimento alle disposizioni legislative che sono contenute all'interno dell'art. 1 del decreto legge n. 83 del 31 maggio 2014, il quale è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 29 luglio 2014.
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in base a quanto viene disposto dall'art. 1, comma 1, del sopra citato decreto legge n. 83 del 2014, il c.d. Art bonus prevede la possibilità di beneficiare di un credito di imposta di importo pari al 65% delle erogazioni liberali in denaro che vengono effettuate da parte delle seguenti categorie di soggetti:
Il credito di imposta in oggetto, in particolare, viene riconosciuto ai soggetti che abbiamo appena elencato esclusivamente nel caso in cui questi ultimi effettuino delle donazioni in denaro legate a:
Per quanto riguarda le soglie relative alla concessione dell'Art bonus, invece, queste ultime sono differenti a seconda della tipologia di soggetto che beneficia del medesimo.
Nello specifico:
In seguito, poi, le disposizioni che sono state introdotte tramite la pubblicazione della risposta del Ministero n. 452 del 7 ottobre 2020 hanno concesso la possibilità di beneficiare dell'Art bonus anche a coloro che fanno parte di un'associazione culturale senza scopo di lucro, a patto che quest'ultima possieda il carattere della liberalità e a patto che le erogazioni liberali in denaro abbiano come obiettivo quello di migliorare la condizione relativa al patrimonio culturale e storico-artistico del territorio di competenza.
Infine, sono inclusi tra le categorie di soggetti beneficiari anche:
Dopo aver chiarito tutto ciò che riguarda l'ambito soggettivo della misura, ossia quali sono i soggetti che possono beneficiare dell'Art bonus, durante il corso di questo paragrafo, invece, ci andremo a concentrare sull'aspetto oggettivo del credito di imposta.
Nello specifico, sempre in base a quanto viene disposto dalle disposizioni legislative che sono contenute all'interno dell'art. 1, comma 1, del decreto legge n. 83 del 2014, l'Art bonus spetta in caso di erogazioni liberali in denaro che vengono effettuate al fine di consentire lo svolgimento di interventi di manutenzione, di produzione e di restauro di beni culturali pubblici e al fine di sostenere:
Il credito di imposta viene riconosciuto anche in caso di donazioni in denaro effettuate al fine di consentire la realizzazione di nuove strutture oppure il restauro e il potenziamento di strutture che sono già esistenti di enti o istituzioni pubbliche che operano senza scopo di lucro all'interno del settore dello spettacolo.
In seguito l'art. 17 del decreto legge n. 1898 del 17 ottobre 2016 ha ampliato le tipologie di lavori che consentono di beneficiare dell'Art bonus, ammettendo anche i seguenti:
Dopodiché, a partire dal 27 dicembre 2017 la possibilità di beneficiare del credito di imposta in oggetto è stata estesa anche a tutti i settori dello spettacolo, includendo: