Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano non dimentica la tradizione dei 'buoni propositi' per l'anno nuovo e all'apertura del Colosseo per il Capodanno 2024 esprime obiettivi, sogni e ambizioni del suo dicastero. Senza dimenticare di godersi i successi già collezionati nel 2023.
È un ministro Sangiuliano che fa fatica a contenere il proprio entusiasmo, quello che si reca al Colosseo per l'apertura di questo Capodanno 2024, che segue quelle dei giorni di Natale e Santo Stefano.
La cornice dell'Anfiteatro Flavio, il parco archeologico più visitato al mondo, è perfetta per fare da sfondo alle celebrazioni del nuovo anno di turisti italiani e stranieri, oltre che dei romani in visita nel simbolo della loro città.
Raggiunto dai cronisti, tra cui l'inviato di TAG24 Thomas Cardinali, Sangiuliano saluta con orgoglio l'iniziativa per venire incontro alla sempre più insistente richiesta di cultura dei cittadini.
L'arena dove lottavano i gladiatori resta uno dei luoghi di cultura più visitati al mondo, con oltre "20 mila visitatori paganti al giorno". Un successo, dunque, anche per le casse dello Stato, ottenuto anche grazie all'introduzione dei biglietti nominativi, fortemente voluta dal ministro per contrastare il bagarinaggio.
Non solo Roma, però.
Il ministro rivendica come oggi siano aperti "circa l'80% dei siti culturali" del Paese, ricordandosi di ringraziare "i dipendenti che sono qui a lavorare su base volontaria".
Ma quali sono gli obiettivi che il ministro pone per il suo impegno politico e culturale in questo 2024?
La risposta di Sangiuliano è senza esitazioni e riguarda l'ampliamento del sistema museale, a partire da un dato numerico sul quale, evidentemente, il ministro intende intervenire: le 480 mila opere esposte a fronte dei 5 milioni a disposizione.
A questo si deve aggiungere la creazione di nuovi musei, come il Museo dell'arte digitale a Milano o il Museo della lingua italiana a Firenze.
Sempre senza dimenticare il valore economico che la cultura può portare con sé, che Sangiuliano sottolinea nuovamente in chiusura del suo intervento, facendo un paragone con la Svezia.