Lo hanno trovato senza vita, all'interno dell'auto del fratello, alla periferia di una città keniana, con segni di coltellate al petto e al collo. Aveva soltanto 34 anni Benjamin Kiplagat, mezzofondista ugandese che aveva corso i 3.000 siepi ai Giochi di Pechino, Londra e Rio e in sei edizioni dei Mondiali di atletica.
Kiplagat si trovava a Eldoret, dove ha sede uno dei principali centri d'allenamento del continente africano e quindi tra i più importanti al mondo. Sarebbe stato ucciso tra il 30 e il 31 dicembre, per una rapina, mentre era alla guida del pickup del fratello. Gli sono stati sottratti soldi e telefono cellulare. I poliziotti hanno fermato due persone, individuate dalle telecamere della videosorveglianza in zona.
Questo il post di World Athletics, la federazione mondiale di atletica, su X:
In carriera, Kiplagat aveva vinto la medaglia d'argento ai Mondiali Under 20 di Bydgoszcz, in Polonia, nel 2008 e il bronzo ai campionati africani tenuti in Benin nel 2012. Sui 3000 siepi vantava un personale di 8:03.81 che fu record ugandese.
Lo scorso 22 dicembre, Tag24 ha riferito di un incidente stradale in Kenya in cui ha perso la vita un italiano.
World Athletics is shocked and saddened to hear of the passing of Benjamin Kiplagat. We send our deepest condolences to his friends, family, teammates and fellow athletes. Our thoughts are with them all at this difficult time. https://t.co/x74j5xRvex pic.twitter.com/XvW8k5Gwss
— World Athletics (@WorldAthletics) December 31, 2023