06 Jan, 2024 - 10:30

Il "giallo di Ponza": la misteriosa morte di Gianmarco Pozzi

Il "giallo di Ponza": la misteriosa morte di Gianmarco Pozzi

Quando fu trovato morto, ormai quasi quattro anni fa, Gianmarco Pozzi aveva 28 anni e lavorava come addetto alla sicurezza per una famosa discoteca dell’isola di Ponza, la Blue Moon. Era il 9 agosto del 2020. Su cosa gli sia accaduto, a distanza di tanto tempo, non è ancora stata fatta chiarezza: la sua morte resta, ad oggi, un giallo.

La misteriosa morte di Gianmarco Pozzi a Ponza

Il ritrovamento del corpo e le prime indagini

È il 9 agosto del 2020. Il corpo di Gianmarco Pozzi, ex campione italiano di kickboxing, viene trovato senza vita nell’intercapedine situata tra il muro di un campo incolto e quello di una villetta di via dello Staglio, a Ponza.

La dottoressa Daniela Lucidi, incaricata di effettuare un’ispezione esterna del cadavere dal pm titolare del caso, stabilisce che il ragazzo, di 28 anni, è morto dopo essere caduto da tre metri di altezza e aver sbattuto la testa.

Gianmarco Pozzi
Gianmarco Pozzi in una foto mandata in onda dalla trasmissione "Crimini e Criminologia" su Cusano Italia Tv.

Secondo i suoi coinquilini, ascoltati dopo i fatti, stava correndo, dopo essere fuggito dalla finestra della sua stanza in preda ad allucinazioni e deliri da cocaina. Le conclusioni del perito di parte Vittorio Fineschi, professore ordinario di medicina legale all’Università La Sapienza di Roma, vanno però da un’altra parte.

Dopo aver analizzato il materiale repertato in seguito alla cremazione del corpo di Gianmarco – mai sottoposto a una vera e propria autopsia –, Fineschi parla per la prima volta di una morte violenta, confermando i sospetti dei familiari del ragazzo e dei loro legali.

La pista della morte violenta e la questione del traffico di droga

L’ipotesi dell’esperto è che Gianmarco sia stato spinto nell’intercapedine dopo essere stato aggredito a morte. Sembra confermarlo anche la testimonianza del proprietario dell’immobile adiacente al luogo del ritrovamento del corpo che, pur definendosi sordo certificato, fa mettere a verbale di aver sentito un tonfo, un rumore senza urla, ben prima di accorgersi della presenza del cadavere del ragazzo e di dare l’allarme.

Quando la sorella arriva sull’isola per capire cosa gli sia accaduto, uno dei suoi amici la accompagna sulla scena, spiegandole di averla pulita con della candeggina su consiglio dei carabinieri, per coprire l’odore nauseabondo sprigionato dal corpo del 28enne. È solo una delle stranezze che fin da subito avvolgono il caso, che presto si intreccia con la questione della droga.

Negli slip di Pozzi gli inquirenti intervenuti dopo la chiamata trovano una busta contenente quattro filtri di sigaretta e uno scontrino fiscale relativo all’acquisto di mannite, la sostanza usata per tagliare la cocaina e renderla più remunerativa, avanzando l’ipotesi che il ragazzo fosse entrato a far parte di qualche losco giro. Al termine di copiose indagini, il 25 maggio del 2022, alcune persone che gli erano molto vicine vengono arrestate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Tre le altre, ci sono anche l’amico e coinquilino Alessio Lautieri e il titolare della discoteca in cui lavorava, un certo Vincenzo Pesce, per cui, secondo un testimone, il 28enne avrebbe anche lavorato come bodyguard. Ciò che la sua famiglia si chiede è se possano essere coinvolti nel delitto, maturato, forse, in un ambiente omertoso legato ai traffici dell’isola.

Gli ultimi sviluppi: la storia della carriola

Al momento sulla morte di Gianmarco indaga la Procura di Cassino. Una svolta potrebbe arrivare, in particolare, dalla carriola rinvenuta a poca distanza dal luogo del ritrovamento del corpo di Gianmarco da parte del padre, che ogni anno, per ricordarlo, compie una sorta di pellegrinaggio a Ponza.

Al suo interno sono state infatti trovate due tracce di Dna maschile: se una delle due fosse del 28enne, l’altra potrebbe appartenere al suo assassino, che potrebbe avercelo messo dopo averlo ucciso per trasportarlo fin dove è stato ritrovato, venendo notato da una testimone. Ci sperano i suoi familiari, che reclamano verità e giustizia.

Ne parleranno Fabio Camillacci e Gabriele Raho nella prima puntata dell’anno di Crimini e Criminologia, che continuerà ad andare in onda tutte le domeniche dalle 21.30 alle 23.30 su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre).

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Sara D'Aversa
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