Si è opposto al giudizio immediato chiesto e ottenuto nei suoi confronti dai pubblici ministeri di Foggia Antonio Laronga e Sabrina Cicala, Taulant Malaj, il panettiere di 45 anni accusato di aver ucciso a coltellate il vicino di casa Massimo De Santis, presunto amante della moglie, e la figlia Jessica, di 16 anni, intervenuta in difesa della madre Tefta, miracolosamente sopravvissuta alla mattanza. Attraverso i suoi avvocati ha ora chiesto il rito abbreviato.
A rendere nota la decisione dell'uomo di origini albanesi è Foggia Today, secondo cui i giudici decideranno se accogliere o rigettare l'istanza presentata dai legali che lo difendono, Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, entro la fine di gennaio.
Il loro obiettivo è fare in modo che il 45enne, accusato di duplice omicidio volontario e tentato omicidio pluriaggravati, abbia accesso al rito abbreviato. In quel caso, se venisse condannato, avrebbe infatti diritto a uno sconto di pena pari a un terzo.
I pubblici ministeri titolari delle indagini sul caso avevano chiesto e ottenuto nei suoi confronti il giudizio immediato, che consente di saltare la fase dell'udienza preliminare e di arrivare direttamente al dibattimento per via dei gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico dell'imputato, che, in sostanza, non lasciano spazio a dubbi sul suo coinvolgimento nel delitto.
È successo, ad esempio, ad Alessandro Impagnatiello, il 30enne reo confesso dell'omicidio pluriaggravato della compagna Giulia Tramontano, uccisa a coltellate lo scorso maggio nella sua abitazione di Senago. O, ancora, a Zakaria Atqaoui, il 23enne italo-marocchino finito in carcere per aver colpito a morte l'ex fidanzata Sofia Castelli a Cologno Monzese, e a O.D.S., il 17enne rinchiuso in un penitenziario minorile perché gravemente indiziato dell'uccisione dell'amica Michelle Causo a Primavalle.
I fatti per i quali il panettiere è imputato risalgono alla notte tra il 6 e il 7 maggio del 2023. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, Taulant Malaj avrebbe accoltellato il vicino di casa Massimo De Santis e la figlia Jessica, intervenuta in difesa della madre Tefta, davanti agli occhi del figlio di appena cinque anni, riprendendo tutto con il suo telefono cellulare.
Pensava che l'uomo, titolare di un bar di Torremaggiore, nel Foggiano, avesse intrapreso una relazione extraconiugale con la moglie: dopo averla sorpresa a chattare con qualcuno mentre erano a letto, avrebbe atteso che il 51enne - residente nello stesso palazzo - rincasasse dal lavoro, cogliendolo di sorpresa e aggredendolo.
Poi sarebbe tornato in casa, scagliandosi con furia contro la moglie. La figlia, di 16 anni, si era messa in mezzo, attutendo i colpi inferti alla donna e salvandola. Sembra che da diversi anni fosse vittima del padre, che ne abusava sessualmente. Accuse che lui ha sempre rigettato, sostenendo di aver sempre voluto il suo bene.
Era morta durante la corsa in ospedale. Quando era stato arrestato, lui si mostrava preoccupato per le sue condizioni di salute, chiedendo agli inquirenti se stesse bene. Secondo il gip che ne aveva convalidato il fermo, quando agì lo fece, però, "volontariamente", seguendo la giovane e colpendola con decisione tra la cucina e il salotto della loro abitazione.
A mostrarlo, il video dalla mattanza rinvenuto sul suo telefonino, inviato a un amico online immediatamente dopo i fatti, che a Foggia e non solo avevano sconvolto tutti. Si attende ora la decisione dei giudici. Poi il processo a suo carico potrà finalmente entrare nel vivo.