La donna che ustionava la figlia di poco più di un anno con lo spray è stata condannata a Milano. La madre, di 27 anni, era finita in manette il 3 febbraio dell’anno scorso con le accuse di maltrattamenti aggravati e lesioni sulla bimba. È stata ritenuta colpevole: ora dovrà osservare 4 anni di reclusione. Il tribunale incaricato inoltre ha sospeso la potestà genitoriale della donna sulla piccola.
È arrivata la condanna a quattro mesi di reclusione a Milano per la donna che ustionava la figlia con bombolette di deodorante spray. Lo faceva ad una distanza ravvicinata dalla piccola, provocando le lesioni e ustioni sulla pelle della bimba di appena 17 mesi.
A condurre le indagini che avevano portato all'arresto della giovane madre, di 27 anni, lo scorso febbraio, erano stati i membri della Squadra mobile del capoluogo lombardo e il pm di turno incaricato. La sentenza è arrivata nel corso della mattinata di ieri, mercoledì 10 gennaio 2024. La notizia tuttavia ha iniziato a diffondersi solamente nelle prime ore di oggi, giovedì 11.
Ad emettere la condanna a quattro anni di reclusione per la donna, ritenuta colpevole, è stato il Gup di Milano Luca Milani. Lo stesso ha inoltre deciso di sospendere, secondo quanto prevede la legge, la potestà genitoriale della madre sulla piccola.
La piccola, quando la madre di 27 anni è finita in manette, aveva poco più di un anno. Nei mesi precedenti all'arresto della donna la bimba era stata ricoverata in tre ospedali diversi tra Varese, Pavia e poi a Milano.
Nel corso di visite e di accertamenti, i dottori si sono accorti che le lesioni che la piccola presentava potevano essere state causate da qualcuno. E forse proprio dalla madre stessa.
I medici avrebbero così avvertito le autorità. Gli investigatori, per cercare di capire la situazione e avere un quadro chiaro, hanno deciso di piazzare delle micro-telecamere. Queste hanno immortalato i momenti in cui la madre causava delle ferite alla bimba.
Hanno visto che la 27enne prendeva il deodorante spray e lo spruzzava sulla pelle della figlia ad una distanza molto ravvicinata, provocandole pericolosi danni. Subito è scattato l'arresto. Gli agenti hanno messo in manette la donna e poi l'hanno portata in carcere.
A seguire le autorità le hanno concesso i domiciliari con braccialetto elettronico. Il medico legale Mara Bertini, come da disposizione del Gup di Milano, ha proceduto ad effettuare una perizia psichiatrica sull’arrestata.
La dottoressa ha accertato che la madre vive e si trova in una condizione di significativo disagio emotivo. Nella perizia, il medico legale ha riconosciuto che è affetta dalla sindrome di Munchausen. Si tratta di un particolare disturbo psicologico per il quale le persone colpite fingono una malattia o un trauma per attirare attenzioni verso di sé.
La 27enne si sta curando. Il suo stato clinico, secondo quanto riferito dalla dottoressa Mara Bertini, è globalmente rilevante, ma la donna risulta essere capace di intendere e di volere. Le condizioni emerse non hanno determinato dunque un'infermità mentale.
Sul telefono della donna, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Sparaco ed Emmanuele Panza, gli inquirenti avevano trovato 80 immagini rappresentanti lesioni sulla cute della minore. Lo si legge negli atti.
A seguito dell'arresto il giudice, oltre ad aver disposto una consulenza psichiatrica, aveva anche aperto un procedimento per dichiarare l'adottabilità della bimba. Tale procedimento sta andando avanti ancora adesso.
La bimba comunque ora sembra stare bene. Pare che la piccola sia in una apposita struttura, costantemente accudita e controllata da professionisti del settore.
La piccola sarebbe stata allontanata anche dal padre (e non solo dalla madre).