Gli attacchi che gli Houthi, gruppo ribelle che da anni partecipa alla guerra civile in Yemen, stanno da un mese portando avanti contro le navi che transitano per il Mar Rosso hanno causato l'attivazione di una coalizione internazionale.
I maggiori promotori di quest'intervento sono USA e Gran Bretagna, ma anche all'Italia è stato chiesto di fare la propria parte. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani non si dimostra contrario all'idea, ma avverte: "E' necessario il voto parlamentare, possiamo ampliare la missione europea nella regione".
L'Italia è uno dei paesi che in questo momento sta soffrendo di più a causa degli attacchi dei ribelli Houthi al largo del Mar Rosso. Molte compagnie assicurative si stanno rifiutando di assicurare le navi ed i portacontainer che dovrebbero transitare per quella zona, considerando che la perdita dei carichi costerebbe loro ingenti risarcimenti.
Le navi sono quindi costrette ad allungare la propria navigazione, spendendo di più in gasolio e gestione dei mezzi di navigazione. Gli USA sembrano ormai decisi ad intraprendere un'azione militare contro gli Houthi, molto probabilmente spalleggiati e foraggiati nelle loro azioni dall'Iran.
Gli statunitensi hanno quindi chiesto a diversi partner ed alleati di partecipare a questa coalizione internazionale: la Gran Bretagna ha subito accettato, la Spagna si è al momento rifiutata, mentre Francia ed Italia nicchiano.
Il motivo delle remore italiane lo ha spiegato al Tg2 il vicepremier Tajani:
La questione più importante però è capire se l'Italia parteciperà alla coalizione internazionale e alle operazioni militari in loco. Il leader di Forza Italia sceglie di aspettare nel dare una risposta, considerando necessaria l'espressione del Parlamento:
Fatta salva la liceità della risposta statunitense, di tipo militare, bisognerà vedere nei prossimi giorni come verrà allargata, tenendo un occhio ad una possibile saldatura fra gli attacchi Houthi e ciò che sta succedendo a Gaza.