17 Jan, 2024 - 09:33

Chi è Francesca Migliano, la donna trovata morta in casa a Bologna: non si esclude che sia stata uccisa

Chi è Francesca Migliano, la donna trovata morta in casa a Bologna: non si esclude che sia stata uccisa

È stata trovata morta nella sua abitazione di via Cartoleria, a Bologna, dopo settimane dal suo decesso: ecco chi è Francesca Migliano. Secondo gli inquirenti, potrebbe essere stata uccisa, ma al momento nessuna pista è esclusa, neanche quella di un malore improvviso.

Trovata morta in casa a Bologna: ecco chi è Francesca Migliano

Francesca Migliano aveva 52 anni e lavorava come estetista, ricevendo le sue clienti nell'abitazione in cui da anni viveva in via Cartoleria, nel centro di Bologna, dove lo scorso lunedì 15 gennaio è stata trovata senza vita, in posizione seduta, davanti al divano, dalla madre anziana che, preoccupata di non ricevere sue notizie, aveva deciso di andare a trovarla per controllare se stesse bene.

Dai primi accertamenti è emerso che sarebbe morta nel periodo natalizio. Il suo cane - rimasto solo, senza cibo e acqua - ne avrebbe contaminato il cadavere in diversi punti con piccoli morsi, forse nel tentativo di svegliarla. Per il momento nessuna pista è esclusa: le varie tracce di sangue rinvenute dai carabinieri all'interno dell'abitazione farebbero pensare a una morte violenta, ma è anche possibile che la donna abbia accusato un malore, morendo per cause naturali, o che abbia deciso volontariamente di togliersi la vita.

A stabilirlo sarà l'autopsia, che ieri è stata conferita al medico legale Paolo Fais: sarà effettuata nella giornata di oggi e dovrà cercare di rispondere ad almeno alcuni degli interrogativi che ruotano attorno alla vicenda. Nel frattempo, oltre alla madre della vittima, gli inquirenti avrebbero sentito anche i vicini di casa, che secondo il Resto del Carlino in queste settimane non si sarebbero mai lamentati dei pianti del cane, perché abituati a sentirlo abbaiare. Poi saranno ascoltate le clienti. Per risalire alla loro identità sarebbero in corso degli accertamenti sul telefono cellulare e sul computer della donna.

I precedenti a Civitanova Marche e ad Ancona

Qualche giorno fa a Civitanova Alta, nelle Marche, il fotografo 76enne Renato Monteverde era stato trovato senza vita in un casolare abbandonato dai carabinieri che, allertati dai parenti - preoccupati di non sentirlo da lungo tempo - avevano deciso di andare a controllare se stesse bene.

Sarebbe morto da cinque o sei mesi a causa di un malore improvviso. I familiari, abituati al suo modo di fare "fuori dagli schemi" (sembra che spesso si recasse all'estero, cambiando numero di telefono e facendo perdere le sue tracce) non avevano deciso di denunciarne la scomparsa fino a poco tempo prima del ritrovamento quando, sentito un suo amico di lunga data, avevano saputo che l'uomo non si faceva vedere in giro dall'estate.

Un caso sconvolgente, che aveva seguito di qualche settimana quello dell'anziano di 72 anni trovato morto in casa ad Ancona dal fratello con cui, da parecchi anni, aveva interrotto ogni rapporto. L'uomo aveva deciso di riallacciare il legame in occasione delle festività natalizie ma, non riuscendo a contattarlo, si era recato a casa sua, facendo la terribile scoperta.

Stando ai primi accertamenti effettuati sulla salma, il suo decesso risalirebbe a diversi anni fa, forse al 2018. Ciò che gli inquirenti stanno cercando di capire è perché nessuno dei suoi vicini di casa abbia dato l'allarme. La stessa domanda che si erano posti quando, lo scorso dicembre, avevano trovato il cadavere mummificato della 77enne Concetta Infante in un baule a Mondragone, in provincia di Caserta. Sembra che ce lo avesse messo la figlia, per poter continuare ad usufruire della sua pensione nonostante la donna avesse accusato un malore, morendo in casa.

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Sara D'Aversa
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