Un'onda anomala di polemiche ha investito l'uscita del calendario dell'Esercito 2024, fortemente voluto dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti. Il disappunto parte dal titolo, che recita così: "Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943". È quel "prima e dopo" la firma dell'armistizio che desta indignazione in quella parte della politica italiana che ci legge una riabilitazione del Ventennio fascista. Lo afferma perentorio il vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, nell'interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto sulla questione. Anche Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), partecipa al dibattito, chiedendo il ritiro immediato del calendario, che definisce "inaccettabile".
Presentato ufficialmente nella Capitale lo scorso ottobre alla presenza della sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, grande sostenitrice della pubblicazione, il calendario dell'Esercito 2024 è dedicato ai componenti dell'esercito italiano insigniti della medaglia d'oro al valor militare durante la Seconda guerra mondiale. Fin qui tutto bene. La specifica che campeggia a partire dal titolo, estenderebbe gli onori anche a quegli ufficiali, sottufficiali e soldati che si sono "particolarmente distinti anche nel periodo precedente" l'8 settembre, così come si legge anche nell'abstract sul sito dell'esercito.
Dodici mesi dedicati ad altrettanti militari. "Vi abbiamo voluto raccontare un prima e un dopo: gli stessi uomini, gli stessi Eroi", così enuncia il capo di Stato Maggiore, Pietro Serino, nella sua introduzione al volume. Un modo per onorare tempi gloriosi, comprendendo però anche il periodo fascista nel tentativo di riabilitarlo, a detta dei detrattori del calendario.
Che Isabella Rauti poi sia una nostalgica del passato non è un segreto. Figlia di Pino, storico esponente e segretario del Movimento Sociale Italiano oltreché fondatore di Ordine Nuovo, è stata al centro di molte polemiche nel dicembre del 2022, quando pubblicò un post di auguri nel 76° anniversario della fondazione del MSI.
Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Avs alla Camera, chiede in un'interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto che il calendario venga ritirato e che testo e titolo siano modificati, in modo da rimuovere "qualsiasi riferimento teso a sminuire il periodo della dittatura fascista". "L'intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista - continua nell'interrogazione Grimaldi - appare evidente e arbitrario"
Inoltre, l'esponente di Avs punta il dito proprio contro la sottosegretaria alla Difesa, principale e orgogliosa sostenitrice del progetto editoriale incriminato. "È un fatto che il calendario sia sponsorizzato in tutta Italia dalla Sottosegretaria Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti" denuncia infine Grimaldi a sostegno delle sue tesi.
Anche Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Anpi, chiede, attraverso l'agenzia di stampa Ansa, il ritiro del calendario. Il rappresentate dei partigiani italiani denuncia la volontà sottintesa nella pubblicazione di creare una continuità tra il regime fascista e la repubblica antifascista, quando invece sarebbe intercorsa "una rottura radicale".
"Prendiamo atto - dichiara Pagliarulo - che c'è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d'Italia". Un'operazione definita "inaccettabile", che metterebbe quindi sullo stesso piano l'esercito italiano con le truppe di Salò, come specificato all'agenzia di stampa.