Roberto Salis, il padre dell'anarchica milanese Ilaria, da quasi un anno in carcere in Ungheria, scrive una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendogli di intervenire. Il genitore della maestra antifascista, accusata di aggressione durante una manifestazione neo nazista a Budapest, gioca così la sua ultima carta per sottrarre al duro regime carcerario ungherese la figlia, privata dei "diritti fondamentali". Si tratta dell'ennesimo appello della famiglia Salis alle istituzioni, dopo le ripetute richieste di intervento rivolte all'esecutivo, rimaste lettera morta. Il comitato istituito per promuovere il ritorno a casa dell'anarchica sta intanto raccogliendo firme per risolvere il caso nelle sedi europee. Lo scorso 13 gennaio si è svolta a Milano una manifestazione per la sua scarcerazione.
Roberto Salis le ha provate davvero tutte. Ora non resta che interpellare Sergio Mattarella in veste di "garante Costituzione Italiana" e come tale chiamato in causa per far rispettare i diritti fondamentali della persona, negati a Ilaria Salis, detenuta da quasi un anno in un carcere di massima sicurezza a Budapest.
Le precedenti due missive a Giorgia Meloni sono rimaste senza risposta. Anche le richieste di aiuto ai ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio e ai presidenti di Camera e Senato per chiedere di agire al più presto non hanno prodotto risultati significativi, compreso l'intervento in Parlamento sulla questione del Guardasigilli della scorsa settimana.
Salis non demorde e continua a combattere per riportare sua figlia a casa. La principale richiesta della famiglia e del Comitato per la sua scarcerazione non è quella di evitare il processo, che inizierà il prossimo 29 gennaio, ma piuttosto ottenere i domiciliari in Italia. "Sussiste una sproporzione tra la relativa gravità dei fatti - scrive Salis a Mattarella - e l’enormità della sanzione prospettata" aggiungendo che la giustizia nello Stato ungherese sarebbe "strumento della politica". In Italia, infatti, sono previsti 4 anni per il reato commesso dall'anarchica, mentre in Ungheria le sarebbe già stato proposto un patteggiamento a 11 anni.
Il testo integrale della lettera di Roberto Salis al presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica. Il padre della 39enne ha invocato l'applicazione dell'art. 3 della Costituzione italiana, che assicura pari trattamento davanti alla legge a tutti i cittadini. "Perché i diritti civili di Ilaria siano rispettati - afferma Salis - è indispensabile riportarla in Italia".
Intanto, la battaglia per la scarcerazione di Ilaria Salis si combatte su più fronti. Dopo la manifestazione del 13 gennaio, il comitato istituito per promuovere la risoluzione del caso sta raccogliendo firme, anche per presentare la questione nelle sedi europee. La vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, ha già presentato un'interrogazione alla Commissione Europea perché "Ponga fine a questa palese violazione dei diritti umani".