Stefania Craxi, figlia di Bettino, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, ricorda il padre nel giorno dell'anniversario della sua morte. Lo statista italiano, storico segretario del Partito Socialista, si è spento 24 anni fa ad Hammamet, in Tunisia. Un soggiorno "forzato", lontano dall'Italia, dove si sarebbero svolti i processi che lo vedevano coinvolto nell'inchiesta Mani pulite. "Una tragedia umana prima che politica" sottolinea la figlia Stefania. Per la famiglia resta un grande dolore "Attraversare il mare per deporre un fiore sulla sua tomba".
Bettino Craxi nel ricordo della figlia Stefania: "Il suo messaggio politico più attuale che mai"
Sono trascorsi 24 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, lo storico segretario del Partito Socialista, sepolto nel cimitero cristiano di Hammamet. Nell'anniversario della sua morte, Stefania Craxi ha ricordato il padre e il peso del suo pensiero politico con un messaggio diffuso oggi, venerdì 19 gennaio, mentre si svoglono le consueti commemorazioni nella cittadina tunisina organizzate dalla Fondazione a lui dedicata.
"Il messaggio politico di Bettino Craxi è più attuale che mai - ha esordito la figlia Stefania - Le sue idee e intuizioni sono tuttora al centro del dibattito pubblico". Capace di precorre i tempi, la senatrice ricorda l'impegno del padre per la formazione di "un'Europa coesa, solidale, aperta al mondo", che si dimostri capace di mettere in campo "una grande opera di mediazione per la pace globale". Un'eredità politica che, nelle parole di Stefania Craxi, andrebbe convogliata nelle sfide che attendono il Vecchio continente nel prossimo anno, definito "fondamentale" per il suo futuro.
Anniversario morte Craxi, la figlia Stefania: "Una parte della politica non sa fare i conti con la sua tragedia umana"
Rimane oggi il dolore per una grande ingiustizia" conclude Stefania Craxi, afflitta dal pensiero che "ad ogni anniversario i miei figli debbano attraversare il mare per deporre un fiore sulla tomba del nonno. La senatrice di Forza Italia lancia infine un monito a una parte della politica italiana che non sa, o non vuole, fare i conti con la vicenda che ha coinvolto il padre, definita "Una tragedia umana prima che politica".
A ventiquattro anni dalla sua scomparsa, il messaggio politico di Bettino Craxi è più attuale che mai. Egli, infatti, ha lasciato in eredità un patrimonio di idee e intuizioni con le quali ogni giorno siamo chiamati a confrontarci, perché restano tuttora al centro dell’agenda e del dibattito pubblico molte delle problematiche sulle quali ai suoi tempi si era sforzato di fornire soluzioni, di indicare una rotta. Ed è un privilegio, quello di condizionare tanto il panorama storico quanto quello quotidiano, che certo non viene riservato a tutti, ma soltanto agli statisti, a coloro che si rivelano capaci di precorrere i tempi.
In un anno che si annuncia fondamentale per i destini del Vecchio continente, risalta il pensiero lungimirante dell’uomo che ha lavorato per un’Europa coesa, solidale, aperta al mondo, attenta ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, capace di definire le proprie politiche sulla base di criteri macroeconomici che non fossero slegati dalla valutazione dei costi sociali. Un’Europa preda non di tentazioni egoistiche o di anacronistiche illusioni sulle virtù degli assi e dei direttori, ma che al contrario sapesse muoversi con passo sicuro e con voce autorevole e univoca sullo scenario internazionale. Un’Europa forte del suo corredo identitario, interlocutore affidabile e necessario nella grande opera di mediazione per la pace globale, cosciente della necessità di proiettarsi nel Mediterraneo allargato per rimuovere ogni ostacolo alla cooperazione e favorire le condizioni della stabilitàRimane oggi il dolore per una grande ingiustizia: il pensiero che ad ogni anniversario i miei figli debbano attraversare il mare per deporre un fiore sulla tomba del nonno. Una tragedia umana prima che politica, con la quale una parte del sistema politico non sa, non vuole e non può fare ancora i conti