Durante l'Angelus di oggi, domenica 28 gennaio, papa Francesco esorta i fedeli a rifuggire dalle tentazioni invocando Gesù perché ci siano "libertà e pace". Il primo pensiero del pontefice va ai fedeli della chiesa di Santa Maria a Sariyer, a Istanbul, colpita da un attacco armato questa mattina che ha causato un morto e diversi feriti. Come di consueto, il Santo Padre ricorda anche le vittime innocenti degli attuali conflitti in Ucraina e Medio Oriente, senza dimenticare il Myanmar, stato asiatico nel quale da tre anni si svolge una pesante guerriglia interna. Infine, nella Giornata mondiale dei malati di lebbra, Francesco spende parole di gratitudine nei confronti di quanti si occupano degli ammalati.
Papa Francesco descrive oggi durante l'Angelus domenicale i terribili danni che il diavolo compie negli animi, metafora per incitare i fedeli a non cadere nella tentazione di cedere alla malvagità. La lettura del Vangelo odierno narra l'intervento salvifico di Gesù per liberare una persona posseduta da uno "spirito maligno".
E solo rivolgendosi al Cristo si possono spezzare le catene che privano l'anima della libertà e della pace. Un chiaro riferimento a quanto il male possa insinuarsi nello spirito, fino a dividere non solo le famiglie ma anche le comunità, intaccando la convivenza civile fino a sconfinare nell'orrore della guerra. Ma anche un invito a non restare soggiogati da dipendenze, mode dominanti, sete di potere.
Nel giorno dell'attacco armato alla chiesa di Santa Maria a Sariyer, a Istanbul, nel quale è perito un uomo, colpito a morte da diversi proiettili, diverse persone sono rimaste ferite, Francesco esprime la sua vicinanza per i fedeli cattolici in terra turca e i feriti, oltre al cordoglio per la vittima.
Il pontefice si rivolge a quanti hanno voce in capitolo per fermare i conflitti più gravi che colpiscono in primo luogo la popolazione civile. Un appello che si rivolge dunque alle guerre di Ucraina, Israele e Palestina, Myanmar.
Il conflitto nel paese asiatico è in corso già da tre anni, spesso nel silenzio dei media internazionali, ma Francesco non si dimentica di chi ha perso il sorriso anche in quella parte del mondo. Inoltre, il Santo Padre invoca un pronto ripristino degli aiuti umanitari in Palestina, "per garantire il necessario a ogni persona".
Nella Giornata mondiale dei malati di lebbra, il papa esprime la sua gratitudine per quanti si occupano di curare le persone afflitte da questa malattia "ancora tra le più temute", nonostante sia in regressione. Coloro che vengono colpiti dal morbo sono "i più poveri ed emarginati" e la loro cura assume una particolare rilevanza dal punto di vista della carità cristiana.