Ogni anno, il 31 gennaio, si celebra la Giornata mondiale della zebra. La ricorrenza, che si osserva a livello internazionale, è fondamentale in quanto richiama l'attenzione dell'intera comunità sull'importanza di preservare e rispettare tale animale che sta diventando sempre più a rischio.
La Giornata mondiale dedicata alla zebra è stata lanciata ed organizzata da membri di organizzazioni e di associazioni che si occupano della conservazione delle specie animali a rischio. La ricorrenza ha un valore molto rilevante e non deve essere assolutamente sottovalutata.
Oggi, 31 gennaio, ricordiamo inoltre che nel nostro Pianeta esistono poche specie ancora in vita. Abbiamo, ad esempio, la zebra delle pianure, il cui nome scientifico è Equus quagga. Poi la zebra delle montagne (Equus zebra) e la cosiddetta zebra di Grevy (Equus grevyi).
Proprio quest'ultima, secondo i ricercatori e gli esperti dell'AWF, l'African Wildlige Foundation, negli ultimi 30 anni è diminuita del quasi 60% rispetto a prima! Le motivazioni, come è ormai noto, sono tante e diverse.
Tra le principali cause di estinzione delle specie animali selvatiche (e non solo quindi le zebre) sappiamo che ci sono sicuramente le drastiche conseguenze portate dal cambiamento climatico. Esse infatti non fanno altro che rovinare ambienti e habitat naturali di milioni e milioni di animali, i quali di conseguenza devono affrontare più difficoltà per poter sopravvivere.
Capiamo dunque che è davvero fondamentale celebrare una Giornata internazionale come quella di oggi. Infatti è bene che tutti nel mondo, grandi e piccini, siano coscienti e consapevoli della situazione in cui si trovano a vivere tali mammiferi e del rischio di estinzione che corrono, ogni anno sempre di più.
Com’è noto a tutti, la zebra è un mammifero erbivoro che appartiene alla famiglia degli Equidi. È la cugina del cavallo. Si trova soprattutto nelle regioni orientali e meridionali dell'Africa e si distingue dagli altri animali della stessa stirpe per le striature nere o brune che presenta sul proprio manto.
Esse si alternano a strisce più chiare, tendenzialmente bianche o giallastre. È sicuramente questo il tratto distintivo d'itali animali, molto amati ed apprezzati.
Ma a che cosa servono esattamente le striature? Secondo gli zoologi e gli esperti, l'alternanza delle strisce nelle zebre serve come prima di tutto come meccanismo di mimetizzazione. Queste hanno poi un ruolo nell'interazione sociale tra gli animali.
Inoltre, secondo alcuni studiosi, le striature sembrano aiutarle a rimanere unite e in gruppo, in modo da saper affrontare meglio i predatori come i leoni e le iene. Proprio questi ultimi hanno una vista limitata, dal momento che non riescono a distinguere bene tutti i colori della savana.
Ebbene, secondo quanto emerge da diversi studi fatti negli anni, le zebre, stando in gruppo, sembrano riuscire meglio a confonderli.
Una ricerca dell'università di Bristol sostiene che le striature avrebbero anche la funzione di proteggerle da alcuni insetti portatori di malattie mortali. Le strisce sembrano infastidire il sistema visivo di tali insetti quando essi si avvicinano.
Capiamo insomma che sono molteplici le funzionalità di tali striature che caratterizzano il manto di questi speciali animali.
In media una zebra vive 28 anni. Tuttavia questo dato sembra drasticamente diminuire anno dopo anno proprio perché si tratta di animali che vivono nella natura e che, come tanti altri, devono affrontare le drastiche conseguenze del cambiamento climatico.
Il climate change non fa altro che portare ad un'alterazione del loro habitat, la quale si rivela pericolosa e nociva. Non sappiamo che cosa accadrà prossimamente ma è certo che se la situazione non cambierà, il numero di zebre presenti nel mondo potrebbe diminuire molto, fino addirittura a scomparire.
E questo vale non solo per le zebre, ma anche per altri tantissimi animali minacciati dal cambiamento climatico.
Il 4 ottobre di celebra la Giornata mondiale degli animali.