Ha lasciato il segno la sconfitta contro l'Atalanta, il giorno dopo la Lazio si risveglia e il clima non è dei migliori, con Michelangelo Sulfaro che lancia l'allarme: "Attenzione perchè così si rischia anche l'Europa League". Diretto e incisivo l'ex portiere biancoceleste, così com'era anche tra i pali.
La squadra della stagione passata non c'è più, ad oggi è una fotocopia sbiadita, dove le cose non funzionano, ma sopratutto con un gruppo che sembra essersi dimenticato quello che ha messo in campo nella passata stagione. "L'addio di Milinkovic non può aver determinato tutto questo", afferma Sulfaro, che in esclusiva a Tag24 ha parlato del momento non positivo dei capitolini.
Uno scontro diretto che brucia, il 3-1 subito contro l'Atalanta di Gasperini è stata una mazzata. Perchè arrivata dopo una prestazione che ha ricordato il tremendo ko in Supercoppa contro l'Inter. I tifosi non l'hanno digerito, la squadra è stata contestata e i tifosi hanno puntato il dito contro Lotito ma anche contro Sarri questa volta. Ma perchè la squadra ha subìto questa metamorfosi? Cerca di spiegarselo anche Michelangelo Sulfaro.
D: Cosa sta succedendo alla Lazio?
R: Non riesco a capirlo, non penso che una persona sola abbia potuto cambiare gli equilibri di squadra, mi riferisco a Milinkovic ovviamente. Ok che l’anno scorso abbiamo avuto gli esterni che hanno fatto il fuoco, ma è un discorso che si allarga anche ad altri elementi come Luis Alberto, oppure la difesa. Un esempio è Casale, che l’anno scorso è stato protagonista e quest’anno non ha più giocato con continuità, anzi meno male che Patric e Gila stiano facendo bene. Ma è una situazione globale, davanti Immobile, con tutti i problemi fisici che ha avuto, non è riuscito ad essere continuo. Purtroppo, il gioco della Lazio non mi piace proprio, è una noia completa.
D: Pancia piena dei vecchi?
R: Non penso, sono certo che non vogliano far male, ma la differenza rispetto alla stagione passata è netta, e non può essere causata solo dall’assenza di Milinkovic.
D: Il rischio è quello di un girone di ritorno difficile per il raggiungimento del quarto posto?
R: Sarà molto difficile arrivare in zona Champions, ma se le cose non dovessero cambiare a rischio è anche l’Europa League. Giocando così il rischio è forte, anche perché ci sono altre che stanno facendo molto meglio. Ad oggi le due squadre che più mi piacciono sono il Bologna e l’Atalanta. Stanno avanti dal punto di vista del gioco.
Nella bufera di casa Lazio finisce Maurizio Sarri, questa volta il dito è stato puntato anche verso di lui, reo di non essere riuscito a trovare la formula giusta, con Michelangelo Sulfaro che indica la rosa corta come un altro dei problemi.
D: Ti aspettavi che alcuni tifosi se la prendessero anche con Sarri dopo il ko con l’Atalanta?
R: Lui è l’allenatore, giustamente i tifosi lo contestano. Ho visto solo un tecnico che non veniva contestato pure giocando male, ed era Mourinho. Ma a prescindere da questo la Roma come uomini non è messa male. Dopo l’Inter secondo me è una delle migliori, in ogni ruolo ha tre persone, la Lazio invece ha una rosa corta. Può contare sui soliti 12-13 ma poi è difficile, a parte alcuni nomi nuovi come Guendouzi ed Isaksen che mi piace, nonostante le ultime uscite non siano state fantastiche. Kamada non si è mai visto, è un punto interrogativo, così come Marusic che non è lo stesso della passata stagione. Non capisco perché non giochi Pellegrini a questo punto.
D: Questione di equilibri dice Sarri.
R: Si, questione di spinta, ma sinceramente io il calcio italiano non lo capisco più. Vedo una partita del calcio inglese e mi diverto di più, se vedo la Serie A mi annoio.
D: Sei fiducioso per una ripresa o la vedi dura?
R: Me lo auguro, sono fiducioso, ma è difficile, almeno in questo momento. Adesso deve fare tantissimi punti, non può sbagliare, a partire dal Cagliari. Perché la situazione non è tanto bella, anzi.