Dopo un lungo girovagare tra Serie B e Serie C, Gigi Corino approda alla Lazio e nel club capitolino lascia il cuore. Stopper puro, difensore affidabile, un professionista esemplare. In biancoceleste vive 3 stagioni, dal 1991 al 1994, debutta in Serie A e si conquista la fiducia dei tifosi. Un ambiente a cui, ancora oggi, è particolarmente legato. Poi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, la carriera da allenatore. Per commentare il momento della squadra di Sarri e il match di ieri, Atalanta-Lazio, Corino è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Non è solo la sconfita arrivata contro l'Atalanta a riaprire la crisi in casa Lazio, ma il modo in cui è arrivata. Dopo aver perso in Supercoppa contro l'Inter, senza praticamente scendere in campo, i biancocelesti a Bergamo ripetono la prestazione vista a Riad e ora l'ambiente è più caldo che mai. La squadra di Sarri ha più di qualche problema: non tira in porta, non è mai pericolosa e sembra spenta. La stagione però è ancora troppo lunga e adesso non si può di certo mollare. Scivolata al nono posto in classifica, dopo due brutte gara contro il Napoli e la Dea, la Lazio ora deve svoltare per tornare in corsa Champions e non staccarsi dal gruppone che lotterà fino alla fine per il quarto posto. Per commentare Atalanta-Lazio, Corino, che in biancoceleste ha vissuto 3 stagioni importanti per la sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sconfitta dolorosa per la Lazio. Che succede?
"Succede che non è la prima volta quest'anno. La squadra anche ieri non è scesa in campo e non si può accettare. Qualcosa non va per il verso giusto e il mister deve capire bene se è il momento di apportare qualche modifica. La stagione dei biancocelesti deve svoltare, altrimenti si mette male. Io non so se è il caso di cambiare sistema di gioco o se servono giocatori più freschi mentalmente, ma è chiaro che ci sono dei problemi".
Iniziano ad essere messi in dubbio anche il presente e il futuro di Maurizio Sarri?
"E' chiaro, quando i risultati non arrivano è sempre l'allenatore che rischia. Anche Lotito probabilmente sarà della stessa idea, perchè lo abbiamo già visto in questi anni. Con Petkovic è finita male, Pioli è stato esonerato, Inzaghi ci è andato vicino. Praticamente al secondo o terzo anno succede sempre qualcosa che fa crollare tutto. Evidentemente c'è qualcosa che non va nella testa".
Ma quali sono le colpe di Sarri?
"Io in questo caso non me la sento di dare tante colpe a Sarri. Questa squadra non segna, eppure lo scorso anno lui ci ha dimostrato che glielo aveva spiegato come si fa a fare gol. Probabilmente il problema sta nella condizione fisica degli attaccanti. Non parlo solo di Ciro Immobile, che è il caso più eclatante, ma anche di Felipe Anderson, Castellanos e soprattutto Zaccagni che, per un motivo o per l'altro, spesso è fuori. Ci sono tutta una serie di situazioni che diventano determinanti. Questa è una squadra davvero brutta".
Nonostante tutto però il quarto posto è ancora alla portata di questa squadra. La Champions è un obiettivo irragiungibile?
"Se la Lazio è quella che abbiamo visto ieri, onestamente no. Dico questo perchè quest'anno non gli ho quasi mai visto fare partite eccezionali. Ho la sensazione che a volte non ci credano neanche loro che sono in campo. Non trasmettono nulla, nè a noi che la seguiamo e nemmeno al mister. Questa situazione però parte da lontano, non può essere che sia successo tutto negli ultimi mesi".
Per completare il momento tra poco arriva anche la Champions e contro il Bayern Monaco la Lazio rischia di fare davvero una brutta figura...
"A me dispiace per Sarri, ma se la situazione dovesse continuare così, mi aspetto che ci possa essere l'esonero".