07 Feb, 2024 - 14:21

Autovelox abbattuti, il fenomeno arriva anche al Sud. Il sindaco di Palmi: "Fleximan falso mito creato dai media. Non ci faremo condizionare"

Autovelox abbattuti, il fenomeno arriva anche al Sud. Il sindaco di Palmi: "Fleximan falso mito creato dai media. Non ci faremo condizionare"

Ancora altri autovelox abbattuti: non accenna ad arrestarsi il fenomeno "Fleximan" che, dai primi episodi avvenuti nella provincia di Rovigo, è arrivato ora a coinvolgere anche l'Umbria e la Calabria, dove l'autovelox di Spoleto (PG) è stato abbattuto e quello di Palmi (RG) dato alle fiamme.

Seppur l'avvio degli episodi di abbattimento non sia proprio recente - i primi assalti furono registrati nel maggio 2023 - sembra evidente che ultimamente il fenomeno della distruzione degli autovelox stia trovando particolare forza, probabilmente grazie all'insorgere di fenomeni emulativi che, giorno dopo giorno, iniziano ad attivare nuovi "Fleximan" in sempre più zone d'Italia.

Autovelox abbattuti, Ranuccio (sindaco di Palmi): "Gesto ignobile, ma non ci fermeremo: la civiltà andrà avanti"

L'abbattimento dell'autovelox di Palmi, in Calabria, evidenzia un nuovo avanzamento del fenomeno che, sino ad oggi, si era concentrato prevalentemente al Nord Italia risparmiando il Mezzogiorno.

La redazione di TAG24 ha commentato l'accaduto con il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, il quale ha duramente criticato un gesto "ignobile" che, tuttavia, non arresterà il lavoro delle istituzioni comunali per garantire maggiore sicurezza stradale.

Sindaco Ranuccio, è la prima volta che un'azione di abbattimento dell'autovelox si verifica anche in Calabria. Come commenta l'accaduto?

«Il gesto compiuto è di per sé è un gesto incivile, anzi ignobile. Posso comprendere la rabbia - l'incazzatura, mi passi il termine non formale - di chi, pur avendo violato la legge, avverte come ingiusta la sanzione. Tuttavia questo non giustifica assolutamente simili azioni.

Quello che posso dire è che a Palmi il programma è stato ideato dalla Polizia locale, in concerto con l'amministrazione comunale, con l'obiettivo di mettere in sicurezza la viabilità e dunque automobilisti, ciclisti e pedoni.

Vorrei ricordare poi come il limite dei 50 km/h, da alcuni contestato, non è discrezionale, così come non è discrezionale la soglia di tolleranza prevista e le sanzioni che vengono applicate. Il Codice della strada dice chiaramente come nei centri abitati il limite sia a 50 km/h. Ecco perché il programma andrà avanti.

A breve a Palmi si procederà con l'installazione di un altro autovelox in una zona ancor più pericolosa, come quella di San Leonardo. Questo intervento, peraltro, ci consentirà di intervenire anche sull'asfalto, sulla segnaletica orizzontale e verticale e infine di installare bande rumorose e dissuasori di velocità.

Capisco che ogni cambiamento necessiti di tempo per essere digerito, ma la civiltà andrà avanti. Anche perché è meglio avere migliaia di voci in protesta che incidenti o addirittura morti sulla coscienza».

Autovelox abbattuti, il sindaco Ranuccio: "Il costo di queste azioni incivili ricade sulla collettività"

Sindaco Ranuccio, quanto costerà alla collettività di Palmi l'abbattimento di questo autovelox?

«Attualmente il dispositivo abbattuto si trova in assistenza, pertanto dobbiamo ancora quantificare il danno. Anche perché vogliamo sia ripristinato il prima possibile. Sicuramente tuttavia ci saranno delle spese da sostenere che, chiaramente, si riverseranno anche su tutti i contribuenti».

Crede che sia passato questo messaggio fino ad oggi?

«Purtroppo devo dire che questi fenomeni emulativi sono spinti anche dai media, soprattutto dalle trasmissioni generaliste, che creano falsi miti che vengono esaltati anziché messi alla berlina».

Chi ha abbattuto l'autovelox di Palmi, pertanto, è secondo lei qualcuno che ha emulato quello che sta accadendo nel Nord Italia?

«Questo non lo so dire. Come sindaco di Palmi ho sporto regolare denuncia, anche perché questi atti non appartengono a una città civile come la nostra. Sicuramente, ad oggi, in molti non hanno ancora capito il danno che con queste azioni si arreca alla comunità, e dunque a tutti».


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Federica Palladini
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