Giurì d'onore sul caso Mes, Conte chiarisce la sua versione e afferma di aver difeso la credibilità delle istituzioni.
La grancassa meloniana in questo momento sta parlando di oltraggio alle istituzioni, ma evidentemente sono fuori dal mondo. La verità è che forse si voleva far vincere facile Meloni, ma la verità è che a perdere sarebbero state le istituzioni.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, spiega le ragioni che lo hanno spinto a chiedere al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di sciogliere il Giurì d’Onore da lui richiesto, prima che si arrivasse alla formulazione di una decisione e respinge le accuse rivoltegli dal presidente della Commissione Giorgio Mulè.
Nessun oltraggio alle istituzioni, bensì la difesa della credibilità di queste ultime. Questa la linea dell’ex presidente del Consiglio che spiega:
Ricordiamo che il Giurì d’Onore sul Mes era stato chiesto da Giuseppe Conte in seguito alle accuse, rivoltegli in Aula alla Camera dei Deputati dalla premier Giorgia Meloni, in relazione all’approvazione del Meccanismo Europeo di Stabilità da parte del secondo Governo Conte.
Un’approvazione che sarebbe avvenuta con il favore delle tenebre secondo la presidente del Consiglio Meloni. Frasi giudicate gravi, e soprattutto false, da Conte che chiese immediatamente la convocazione del Giurì d’Onore affinchè si aprisse un’indagine sulla veridicità di tali dichiarazioni.
Il Giurì oggi - 9 febbraio - avrebbe dovuto presentare la relazione con gli esiti delle indagini e chiarire se le dichiarazioni rese dalla Presidente Meloni il 13 dicembre 2023 in Parlamento corrispondessero al vero, o se il Mes sia stato effettivamente approvato in circostanze poco chiare.
La relazione che, pure sembrava essere pronta, non sarà mai resa nota, perché il Giurì è stato sciolto prima che potesse terminarla, su richiesta del leader cinquestelle che - come noto - ne ha chiesto lo scioglimento perché - a suo giudizio - ne era stata compromessa l'imparzialità dopo le dimissioni dei due commissari di opposizione.
ha concluso Giuseppe Conte.