Tragedia delle Foibe, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricordando la tragedia vissuta da tanti nostri connazionali all’indomani della fine della seconda guerra mondiale in Istria e Dalmazia, individua nella costruzione di un'Europa unita l'antidoto contro la nascita di nuovi totalitarismi.
Domani – 10 febbraio – si celebrerà la giornata nazionale della Memoria e oggi Mattarella, nel corso della cerimoni al Quirinale, ha ribadito come quelle vicende costituiscano una tragedia, che non può essere dimenticata.
Per anni la storiografia ufficiale ha ignorato il ricordo del sacrificio fatto da tanti nostri connazionali colpevoli solo di essere italiani. Per anni sulla vicenda è stata combattuta una battaglia ideologica, oggi la memoria di quei tragici giorni è stata richiamata dal Presidente Mattarella che ha sottolineato come non sia possibile cancellare "pagine di storia, tragiche e duramente sofferte.
Nel discorso con cui ha concluso la cerimonia al Quirinale per il il ricordo della tragedia delle foibe, Mattarella ha voluto ricordare le sofferenze degli italiani d’Istria, Dalmazia e Fiume.
Pochi chilometri di terra divenuti simbolo della grande catastrofe dei totalitarismi.
"In quelle martoriate ma vivacissime terre di confine il secolo scorso ha riservato la tragica e peculiare sorte di vedere affiancati, a pochi chilometri di distanza - in una lugubre geografia dell’orrore - due simboli della catastrofe dei totalitarismi, del razzismo e del fanatismo ideologico e nazionalista: la Risiera di San Sabba, campo di concentramento e di sterminio nazista, e la Foiba di Basovizza, uno dei luoghi dove si esercitò la ferocia titina contro la comunità italiana".
Il presidente ha infine denunciato il muro di silenzio e di oblio" che "si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani, massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbandonare le loro case.