Inter,Thuram è l'uomo della fuga scudetto - Letale, come mai lo era stato prima in carriera. Un gol e mezzo (è stato lui a propiziare l’autorete di Angelino per la rete del sorpasso) contro la Roma nella vittoria in rimonta, da 2-1 a 2-4, dei nerazzurri all’Olimpico che fanno salire il bottino personale a quota 11 reti (9 delle quali in Serie A) e 11 assist in 32 partita disputate con la maglia dell’Inter tra tutte le competizioni. Questione di numeri, importantissimi, ma non solo.
Perché l’importanza di Marcus Thuram nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi va bene oltre: duttilità, corsa, fisicità, attacco alla profondità, capacità di superare l’uomo e creare la superiorità numerica, ripiegamenti in fase difensiva. Un mix di qualità tecniche e personalità che lo hanno fatto diventare fin da subito un insostituibile nell’Inter di questa stagione, la spalle perfetta per Lautaro Martinez.
Una sorpresa a metà il rendimento di Marcus Thuram. Perché il figlio d’arte – papà Lilian, un passato in Italia al Parma e alla Juventus, è stato uno dei difensori più forti della sua era – era sì considerato un talento dal futuro assicurato, ma in pochi avrebbero immaginato un impatto così devastante in un campionato difficile come la nostra Serie A. Il classe 1997 ha fin dal primo momento messo in mostra le sue qualità, affinando una freddezza sottorete che non aveva mai avuto (a medie così elevate) in passato.
Meritò suo, ma anche del contesto che lo circonda e che gli ha permesso di avere un ambientamento immediato. Perché la sensazione è che Thuram sia stato inserito in un meccanismo – quello creato da Simone Inzaghi per la sua Inter – fatto a misura per le sue caratteristiche: un tipo di gioco capace di esaltarne le qualità e permettergli di crescere sempre più rapidamente.
E pensare che la scorsa estate Marcus Thuram è stato a un passo dal Milan. Rewind necessario. Maldini e Massara, all’epoca responsabili dell’area tecnica e direttore sportivo del club rossonero, hanno lavorato per mesi per provare a strapparle alla concorrenza italiana – c’erano appunto Inter e Juventus – ed estera, con il Psg in prima fila: Thuram, in scadenza di contratto con il Borussia Monchengladbach avrebbe lasciato la Bundesliga a parametro zero, scegliendo in autonomia la sua prossima destinazione. Una scelta legata sì, ovviamente, a un discorso economico ma prima ancora progettuale. Il Milan, che era in netto vantaggio, non è però riuscito a chiudere – complice anche l’allontanamento di Maldini e Massara – nonostante le chiamate di Pioli al calciatore per provare a convincerlo. Da lì il sorpasso nerazzurro: in estate Thuram arriva all’Inter a parametro zero (e 8 milioni di commissioni versate ai suoi agenti) e firma fino al 2028.
E pensare che già in passato Thuram è stato a un passo dall’Inter. Era l’estate del 2021 e i nerazzurri erano pronti a presentare l’offerta giusta da 30 milioni di euro per strapparlo al Borussia Monchengladbach. Poi entra in gioco il destino: il legamento crociato di Thuram fa crack nella gara contro il Leverkusen e l’affare ovviamente sfuma. Ma il corteggiamento dell’Inter resta nel cuore di Thuram e si rivela, anni dopo (la scorsa estate), decisivo – insieme ai consigli del padre e alla possibilità di indossare la maglia che fu del suo idolo, Ronaldo il Fenomeno – nella preferenza verso i colori nerazzurri. Una svolta di mercato dal forte, fortissimo profumo tricolore.