La luna e i falò è un romanzo di Cesare Pavese che parla di amicizia, guerra, morte e inadeguatezza, pubblicato nel 1950 dalla casa editrice Einaudi. L'autore, Cesare Pavese, nato il 9 settembre del 1908 a Santo Stefano Belbo, un paesino delle Langhe sito nella provincia di Cuneo, presso il cascinale di San Sebastiano, dove la famiglia soleva trascorrere le estati, è stato uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario. Cesare Pavese, considerato uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo è morto il 27 agosto 1950, a Torino.
Il tema centrale de La luna e i falò non è soltanto uno, vi sono una serie di temi che si intrecciano nel romanzo. Il luogo, invece, dove il romanzo si svolge è Santo Stefano Belbo, nelle campagne delle Langhe. Siamo nel 1948. I personaggi principali sono: Anguilla, protagonista principale e voce narrante, l’emigrante che torna al paese della sua giovinezza di cui non conosciamo il vero nome, ma è chiamato così dai suoi conterranei e, al momento del ritorno a casa, ha circa quarant’anni. Nuto, l’amico intimo del protagonista, colui che lo accoglie dopo anni, e che ascolta le sue amarezze o riflessioni.
Cinto, è un ragazzino al quale il protagonista si affeziona molto. Una malformazione alle gambe gli impedisce di vivere normalmente, di seguire i suoi coetanei nelle naturali scorribande e giochi. Tre sorellastre, le tre padroncine che vivono nella fattoria della Mora, molto belle e corteggiate, hanno un triste destino. Una morirà molto giovane, una vivrà infelice per un matrimonio sbagliato, e l’ultima sarà considerata una spia delle camice nere, per questo condannata a morte dai partigiani.
La narrazione è semplice e chiara, composta da discorsi diretti ed indiretti, con alternanza del tempo presente e passato. Il lessico è semplice e comune, composto da termini dialettali del mondo contadino piemontese. È un romanzo molto coinvolgente, che tratta di temi molto importanti e insegna dei grandi valori.