19 Feb, 2024 - 20:40

Manifestazione per Navalny a Roma, Landini (CGIL): "La difesa del diritto di parola e di pensiero è la ragione per cui siamo nati" | VIDEO

Manifestazione per Navalny a Roma, Landini (CGIL): "La difesa del diritto di parola e di pensiero è la ragione per cui siamo nati" | VIDEO

Anche Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha partecipato alla manifestazione organizzata a Roma dopo la morte di Alexei Navalny. Il leader dell'organizzazione sindacale ha ribadito l'impegno nella lotta contro i regimi autoritari.

Manifestazione per Navalny a Roma, la reazione di Landini

Landini, come testimonia il video realizzato dalla redazione di TAG24, ha affermato che le organizzazioni sindacali fin dalle proprie origini lottano per la difesa dei diritti:

Difendere il diritto di parola e di pensiero, combattere i regimi autoritari è la ragione per cui siamo nati. Le organizzazioni sindacali sono quelle che patiscono di più le logiche dittatoriali. Quello che sta accadendo in Russia, dove il dissenso viene negato, è sotto gli occhi di tutti. Inoltre chiediamo il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza. È necessario bloccare la guerra e questa logica al riarmo".

Landini si espone sull'accordo tra la Lega e Russia Unita

Landini ha poi proseguito, soffermandosi anche sulla richiesta dei manifestanti indirizzata alla Lega. I cittadini infatti hanno chiesto che il Partito sospenda l'accordo con Russia Unita, che sostiene il Presidente russo Putin

Ognuno si deve assumere la responsabilità di quello che fa e che dice. Io sono qui non perché ci sono altri ma perché penso che sia giusto esserci quando si difende la democrazia. Ognuno risponde per quello che ha detto e fatto.

Bombardieri (UIL): "La presenza in piazza per noi è importante"

Anche Pierpaolo Bombardieri, segretario della UIL, ha commentato l'adesione all'iniziativa dopo la morte di Navalny:

"La presenza per noi qui è importante. Da sempre abbiamo lavorato con i colleghi dei sindacati dei Paesi dell'Est. C'è una dimostrazione di vicinanza di fronte ad un ulteriore richiesta di libertà e democrazia a chi viene perseguitato e messo in prigione. Penso che questa piazza debba unire, non dividere".

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Filippo D'Angelo
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