La protesta degli agricoltori non si ferma. Dà l’impressione di dividersi ma finisce per moltiplicarsi e torna nel cuore di Roma. In piazza della Repubblica, infatti, gli ormai veterani del presidio di via Nomentana annunciano che con i rappresentanti di oltre 12 regioni oggi nascerà un nuovo movimento unitario. E intanto 150 trattori attraversano in corteo le campagne laziali alla volta di Monterotondo.
La parola d’ordine al sit-in di piazza della Repubblica è unità. A sottolinearlo è Salvatore Fais, ormai da settimane uno dei portavoce del presidio romano. Che peraltro promette che tornerà a crescere a partire dalle prossime ore.
Aspettiamo la chiamata del Ministro Lollobrigida, ribadisce, le persone oggi sono arrivate da tutte le regioni perché vogliono risposte e non un altro tavolo di promesse.
Intanto, Roberto Rosati, rappresentante della delegazione abruzzese di Riscatto Agricolo, annuncia che oggi nascerà un nuovo movimento unitario: Non importa il nome, siamo uniti anche se apparteniamo a gruppi diversi.
Poi suggerisce provocatoriamente: Ci vogliono far apparire divisi? In Italia quanti partiti e associazioni ci sono?
Questa protesta nasce dal basso. Dai coltivatori, i primi a svegliarsi la mattina e gli ultimi ad andare a dormire la sera, racconta Mauro Sossi, agricoltore lombardo. Che aggiunge: Chi meglio di noi può parlare con il Ministro?
No alle distinzioni tra regioni e gruppi continua invece Salvatore Fais vogliamo risolvere il problema dell’agricoltura.
I circa duecento partecipanti al presidio nel cuore di Roma lamentano soprattutto la distanza che la Coldiretti e le altre associazioni sindacali stanno mantenendo rispetto alle proteste. Nessuno è venuto a chiederci quali fossero i nostri problemi per portarli di fronte alle Istituzioni, sottolinea Roberto Rosati.
Con l’aumentare delle rappresentative, aumentano anche le richieste specifiche dei singoli territori, i cui portavoce chiedono tutti di essere ascoltati direttamente dal Ministro Lollobrigida.
Intanto, 150 trattori viaggiano per le campagne laziali in attesa della nascita del nuovo movimento. La protesta continua.