I giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo hanno confermato 35 delle 38 condanne emesse dal Gup nei confronti di persone che facevano parte di un gruppo dedito allo spaccio di droga (tramite anche l'utilizzo di passeggini e bambini) nel quartiere Sperone, nel capoluogo siciliano. La decisione è arrivata nella mattinata di oggi, martedì 20 febbraio 2024.
Le misure giunte questa mattina hanno riguardato 35 soggetti, i quali erano già stati condannati dal Gup, insieme ad altri tre. I giudici hanno stabilito inoltre dei lievi sconti di pena per otto cittadini.
Tutte queste persone coinvolte sono ritenute responsabili di aver fatto parte di un'organizzazione a Palermo dedita allo spaccio di droga e sostanze stupefacenti. I 35, secondo quanto stabilito dai membri e dai professionisti della Corte d’Appello del capoluogo siciliano, si sono resi responsabili, a vario titolo, di traffico di cocaina nel quartiere Sperone.
La vicenda si è conclusa così oggi ma in realtà affonda le sue radici un paio di anni fa. Nello specifico sappiamo che gli arresti erano scattati nel 2021 nei confronti di diversi uomini e diverse donne, la maggior parte residenti nella città siciliana.
Già all'epoca di questi arresti, era emerso che i capifamiglia "utilizzavano" i figli – sia bambini più piccoli che gli adolescenti – per eludere eventuali controlli, dare meno nell'occhio e continuare a svolgere le loro attività illecite.
Gli investigatori e gli esperti che hanno indagato sul caso, avevano notato che i genitori camminavano per le strade del quartiere tenendo i figli piccoli, quelli in più tenera età, nei passeggini per non far capire a compratori e spacciatori che da lì a poco sarebbe stata consegnata la droga.
Oppure ancora gli investigatori avevano compreso che gli stessi erano soliti nascondere le sostanze stupefacenti nelle camerette dei figli. Per chi invece aveva dei ragazzi più grandicelli – tendenzialmente giovani in fase adolescenziale – li sfruttava come vedette o, addirittura, in qualche caso come pusher. Ma non è finita qui.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini e delle analisi svolte in un più ampio arco temporale, le madri e le mogli erano solite confezionare dosi di sostanze stupefacenti da vendere anche davanti agli occhi dei bambini.
Lo stesso, secondo quanto decretato anche dai giudici, facevano con i soldi. Le donne del gruppo dividevano, sempre alla presenza di figli minorenni, il denaro ottenuto con la vendita e lo spaccio di droga.
Oggi la seconda sezione della Corte d'Appello di Palermo ha confermato 35 delle 38 condanne emesse dal Gup con rito abbreviato nei confronti degli uomini e delle donne ritenuti e ritenute responsabili di tutto ciò.
Nello specifico sappiamo inoltre che il collegio presieduto da Maurizio Calvisi, a latere Emilio Alparone e Fernando Sestito ha ridotto la pena, da 15 anni a 14 anni, 10 mesi e 25 giorni per Gianluca Altieri.
Un lieve sconto è toccato anche a Fabrizio Nuccio (da 14 anni e 8 mesi a 14 e 2). Per Federico Di Giorgio i giudici hanno deciso la continuazione con altri reati simili: pena finale 8 anni e 8 mesi (ne aveva avuti 6 e 8 mesi, ma l'aumento è solo apparente).
Continuazione anche per Andrea Serio, condannata ad una pena di7 anni e 10 mesi. Riduzione pure per Maria Mangiapane (da 7 anni a sei e mezzo). Poi 2 anni e 8 mesi per Andrea Argeri, che in primo grado aveva avuto 7 anni e 4 mesi; sconto pure per Calogero Benigno: 2 anni e 4 mesi contro i 3 inflitti dal Gup.
E ancora la Corte d'Appello di Palermo ha stabilito la diminuzione di pena per Rosario Vitrano, condannato adesso a 2 anni e 2 mesi perché è caduta la recidiva.
Pietro Di Paola, Marco Marcenò e Emanuel Gandolfo Milazzo sono stati invece gli assolti. Per il primo la condanna precedente era di 9 anni. Il secondo, difeso dall’avvocato Michele Calantropo, a 4 anni. Il terzo, in primo grado, a 6 anni e 8 mesi.
Infine sono state confermate le condanne di primo grado per Paolo Altieri, Paola Balistreri, Giuseppe Balistreri, Cristian Volo Biscotto, Mario Brancatello, Salvatore Calafiore, Alessandra Cannizzo, Giovanni Chifari, Raffaele Costa, Davide Di Carlo, Salvatore Di Pietra, Davide Dispensa, Benedetto Giuliano.
Lo stesso per Antonino Leto, Giorgio Leto, Giuseppe Lo Coco, Lorenzo Rotolo Lonardi, Riccardo Machì, Angelo Mangano, Rosalia Mantegna, Gabriele Mistretta, Paolo Francesco Nuccio, Claudio Savoca, Cinzia Selvaggio, Alessio Serio, Felice Umberto Tumminia.
Qualche giorno fa abbiamo parlato degli arresti avvenuti a Napoli per spaccio di droga.